«Tra quello che si poteva fare a settembre e quello che si potrebbe fare adesso c’è un po’ di differenza. Con la situazione creatasi nei mesi trascorsi e con il rischio di mancata promozione in serie A, ci si doveva chiedere anche cosa fare in caso di mancata promozione e non parlare solo di bonus in caso di Serie A. La Serie B significa una perdita di almeno 10 milioni al 30 giugno 2019. Questo significa che si arriva ai dei livelli del tipo chi paga cosa? Come detto precedentemente non si può parlare solo dell’eventualità della Serie A ma anche di una possibile permanenza in B. Se Zamparini mi avesse detto che era disposto a parlare delle due situazioni sarebbe stato tutto diverso. Se le cose fossero state fatte in quel modo dove si include la partecipazione di chi vende all’eventualità negativa. Ora quella eventualità non c’è più perché stiamo parlando che adesso dobbiamo trattare con una società che non ha soldi e che costringe l’acquirente ad accollarsi tutti i debiti. Nell’attuale situazione la vendita può portarla avanti la Sport Capital Group perché, legalmente parlando, il Palermo è passato da Zamparini. Diventa quindi complicato sottoscrivere un contratto che comprenda sia il positivo che il negativo». Queste le parole rilasciate da Antonio Ponte, noto finanziere svizzero e proprietario del fondo d’investimento Raifin, ai microfoni di “TRM”.