Polveriera Palermo, dalla festa al caos. City Group incredulo, lo scorso anno a Girona hanno rinnovato al tecnico ultimo in classifica
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla bufera abbattutasi sul Palermo.
Palermo è tappezzata di manifesti che invitano i tifosi ad abbonarsi dopo il trionfale ritorno in Serie B. Già in 7.600 hanno aderito, in vista del via al campionato si dovrebbe superare quota 10 mila. Su quei manifesti campeggia l’immagine dell’uomo simbolo, del condottiero, del vero artefice del ritorno in Serie B: Silvio Baldini. Peccato che adesso non sia più lui l’allenatore del Palermo. Si è dimesso, insieme al direttore sportivo Renzo Castagnini, col quale aveva costruito un rapporto vincente. Una decisione a sorpresa per la nuova proprietà (che si è detta «scioccata»), ponderata dopo giorni di riflessioni per il tecnico e il manager.
La giornata Ieri mattina Baldini era al lavoro con la squadra, non era di buon umore. Ha riflettuto, s’è confidato con i collaboratori e con qualche giocatore e ha telefonato a Castagnini. Inciso: il manager aveva rinnovato il contratto a scadenza a giugno proprio perché Baldini – dopo la promozione – aveva chiesto alla società di poter continuare a lavorare con lui. I due sono andati a pranzo insieme, hanno riflettuto, e hanno deciso di dire basta. Hanno messo nero su bianco la loro decisione e hanno presentato le dimissioni alla società. Il presidente Mirri ha chiesto di aspettare e magari ripensarci, poi si è arreso e il direttore generale Gardini ha messo la firma, accettandole. Dopo aver spiegato il tutto all’incredula nuova proprietà, che in 17 anni a Manchester ha cambiato solo tre allenatori e che la stagione scorsa a Girona ha rinnovato il contratto al tecnico quando era ultimo (e poi è stato promosso).