Pochesci: «Andiamo a Palermo per sognare. M’incuriosisce capire come Tedino comunichi con la sua squadra»
“Pronta a stupire, perché la Ternana Unicusano abituata ai pareggi, con 7 consecutivi e 12 in 18 giornate, tiene il Palermo nel mirino per cercare il massimo senza mettere limiti alla provvidenza. Sandro Pochesci cura i dettagli, insiste sui meccanismi e l’attenzione ai massimi livelli nelle due fasi. Pochesci, avete fermato il Parma che era capolista. Ora ci proverete con il Palermo… «Ce la siamo giocata con tutti e continueremo a farlo. Siamo una squadra giovane, con poca esperienza e tanta voglia di fare. Sappiamo di andare in uno stadio bellissimo e in una città che non c’entra con la Serie B. Proveremo a vincere, lo meritano i tifosi».
Lei e Tedino esordienti in Serie B: è superata questa fase? «Intanto penso che tutti noi debuttanti abbiamo portato un po’ di spregiudicatezza. I dati e le analisi dicono che si vedono più gol e uno spettacolo maggiore. Lo si deve anche ai nuovi allenatori che ci tengono a mettersi in mostra. Il debutto esiste solo a livello psicologico nelle prime giornate. Credo che tutti i campionati siano uguali, cambiano le cose soprattutto a livello mediatico e la conseguente visibilità. Allenare in Prima Categoria o in B è per larga parte lo stesso: di questo mi sono convinto per l’esperienza maturata». Come immagina questa sfida? «Come Davide e Golia, la storia si ripropone. A volte anche i piccoli riescono a sognare e a volte certi sogni diventano realtà. Andiamo a Palermo con un sogno. Se si valutano le due rose e la classifi ca, tutti ci danno per sconfi tti. Ma dentro di noi abbiamo qualcosa che ci fa sperare e andare oltre il sogno». Il vostro record di pareggi è casuale? «Per me sì. Gioco sempre per vincere. Il 70% è frutto di nostri errori, specie nella parte finale quando abbiamo buttato via 4 successi. Meritiamo una classifica diversa». Le qualità tecniche che serviranno a Palermo? «Giocare come sappiamo, nel possesso palla e nel cercare di fare la partita. Dovremo rincorrere e sacrifi carsi, aiutarsi uno con l’altro. Con le corazzate serve il gruppo». Cosa pensa del Palermo? «E’ una multinazionale e non vorrei essere nei panni di Tedino durante la settmana. Lui che lingua parla con tante nazionalità diverse? Si capiscono in campo, questo è chiaro, m’incuriosisce sapere com’è la comunicazione». L’ha smaltita la rabbia del derby col Perugia? «La smaltirò il giorno che li batterò. Non vedo l’ora di ritrovarli»” Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.