Poche domande tante risposte: il Palermo lavora per essere “Big”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che finito il ritiro ha avuto molte risposte alle domande.

Ventisette giorni lontano dalla Sicilia, ventiquattro dei quali di lavoro tra Ronzone e Pinzolo, hanno scandito la preparazione del Palermo a una Serie B in cui sarà chiamato a un ruolo da protagonista. La vittoria con il Trento ha spazzato via una serie di interrogativi che avevano contraddistinto le precedenti uscite, nelle quali i rosa erano riusciti a fare bottino pieno solo contro i dilettanti del Bassa Anaunia: contro gli uomini di Tedino è bastato un quarto d’ora a tutta birra per prendere possesso del risultato, poi gestito senza patemi nella ripresa.

Fin dal primo giorno a Ronzone Corini ha impostato un lavoro intenso sul nuovo modulo: via il 3-5-2, dentro il 4-3-3, già sperimentato con poca fortuna all’inizio della scorsa stagione; lo schema di gioco si è dimostrato adatto alle caratteristiche degli elementi in organico, distinguendo i compiti di esterni bassi ed esterni alti e mettendo Brunori in condizione di giocare più vicino ai compagni. Ottime, sia in allenamento che in amichevole, le risposte dei nuovi: tolto lo sfortunato Mancuso, che ne avrà ancora per un paio di settimane, gli altri hanno subito dimostrato che il loro innesto sarà funzionale ad alzare l’asticella.

Lucioni è già padrone della difesa, che governa con esperienza e lucidità; Ceccaroni, che diventerà presto suo compagno di reparto, si è sacrificato da terzino con esiti soddisfacenti; Desplanches ha fatto intravedere perché il riconoscimento di miglior portiere del Mondiale Under 20 è andato a lui; Insigne ha confermato di essere una delle migliori ali della Serie B; Vasic è stato la vera sorpresa del ritiro, chiuso da capocannoniere (4 gol) e con giocate di qualità in fase sia di interdizione che offensiva.