L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla questione plusvalenze in serie A con le carte della Procura.
La lista dei giocatori finiti sotto la lente della giustizia sportiva, con diversa stima tra il valore attribuito dagli inquirenti e quello messo a bilancio dalle società, è variegata e non ha confini. C’è chi è calciatore ad altissimi livelli e chi si ritrova lontano migliaia di chilometri dall’Italia, ma senza sentire la nostalgia né di casa né della lingua. In Bulgaria, da qualche mese, c’è una vera e propria colonia, sebbene il presidente dello Tsarsko Selo Sofia, Ivo Andreevski, avesse assicurato che «la squadra non sembrerà tutta italiana». Quasi: in rosa, di italiani ce ne sono più di dieci, a cui si aggiungono stranieri passati per i nostri campionati, giovanili o già “pro”.
Da Pescara a Sofia Tra gli italiani, anche tre della famosa lista. Il difensore Alessandro Martella, classe 2000, nato a Pescara, passato per il Fano e ora in prestito dal Parma allo Tsarsko Selo. Valore a bilancio, 100mila euro; valore attribuito, 500mila. C’è poi il centrocampista Davide Cipolletti, che ha da poco compiuto 21 anni (classe 2001): il Parma lo prese dal Pescara per 1,2 milioni, lo scorso anno ha giocato in Primavera 2 e ora è in Bulgaria. Valore attribuito 100mila euro. Era andata meglio, in passato, a un altro centrocampista, Stefano Palmucci: il 2 novembre 2019 esordì in Serie B nella partita vinta 3-0 dal Pescara sul Pisa. Poche settimane dopo sarebbe arrivata la chiamata del Parma, che acquistò il cartellino per 3 milioni. Ma nella prima squadra gialloblù Palmucci non ha mai debuttato: prestito alla Triestina, prestito alla Turris, ora prestito allo Tsarsko Selo. Dove gioca, tra gli altri, anche Matteo Lucarelli, figlio di Alessandro, e dove da poche settimane sono arrivati Guido Guerrieri (cresciuto nella Lazio e che aveva da poco risolto il contratto con la Salernitana) e Sedrick Kalombo, anche lui con un passato a Salerno.
Stadio e resort. Dragalevtsi è il quartiere di Sofia dove si allena e gioca lo Tsarsko Selo. Il centro sportivo è all’interno di una struttura da 50mila metri quadri con hotel da 143 camere e suite, con – si legge sul sito – «il centro spa più attrezzato e una delle sale da ballo più nuove e più grandi della Bulgaria, luogo perfetto per matrimoni, compleanni, feste aziendali e conferenze». C’è anche un campo al coperto, dove si allena d’inverno la squadra che da poche settimane è passata dalle mani di un italiano (Andrea Sassarini, ex vice di Legrottaglie nella Primavera del Pescara) a un altro, Stefano Maccoppi. Lo Tsarsko Selo, a due giornate dalla fine, è ultimo e non vince dal 22 ottobre, ma non è ancora rassegnato alla retrocessione. Le ultime quattro giocheranno il playout, e chissà se la spinta degli italiani basterà per il miracolo salvezza.