L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Tony Di Piazza, più di un socio, ma anche più di un vicepresidente per il Palermo. Al di là del fatto che oggi il Palermo giochi in Serie D, cosa manca realmente per internazionalizzare questo club? «Secondo me, finora, è mancata proprio la promozione del Palermo all’estero. Tolte le big, nessun’altra squadra italiana può vantare una base di emigrati. In qualunque città del mondo trovi tifosi del Palermo, anche a causa della forte migrazione che il Sud ha subito negli ultimi secoli. Oggi è una risorsa non solo sul piano calcistico, ma per tutta la
città e la Sicilia». Lei è uno di quelli che la Sicilia l’ha lasciata anni fa, oggi che effetto le fa essere una pedina della ripartenza, almeno sul piano calcistico, di Palermo? «Il mio coinvolgimento è un’espressione dell’orgoglio di chi, migrando, sta contribuendo alla rinascita dei propri luoghi di origine. Anche perché chi ha lasciato l’Italia non ha più la valigia dicartone, ma spesso è un imprenditore di successo».