Matteo Tramoni è stato l’assoluto protagonista nel match dell’ultima giornata tra Pisa e Palermo, vinta dai toscani per 4-3, realizzando una doppietta. Il calciatore era assente dai campi di gioco, causa un grave infortunio che l’ha costretto ad operarsi, da circa 7 mesi e si è raccontato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio.
«Ho un buonissimo rapporto con Aquilani, fin da inizio anno mi ha dato fiducia. Infortunio? Quest’anno era iniziato benissimo, poi è successo l’infortunio. A fine partita quando ho visto i dottori e il ginocchio ho capito subito che c’era qualcosa di grave. L’intervento è stato fatto la settimana dopo, poi mi sono rimesso al lavoro per tornare al meglio il prima possibile. Il periodo è stato difficile e ho avuto paura di non farcela, fare fatica a recuperare. Ma mi sono stati tutti vicini e per me questo è stato fondamentale per recuperare. I primi tre mesi sono rimasto tanto da solo. All’inizio ero fermo in casa perché non riuscivo a muovermi, poi ho fatto due mesi in Francia e dopo, quando sono tornato a Pisa, ho ripreso ad allenarmi al centro sportivo con la squadra. È stata una bella boccata d’ossigeno. Mi ha aiutato stare con loro. Anche se non giocavo, mi ha aiutato a far passare il tempo più velocemente».
«Gara contro il Palermo? Era una settimana che sapevo che il mister mi avrebbe convocato, ho cercato di allenarmi al meglio concentrandomi su me stesso e il ginocchio. Avevo bisogno di non avere paura, è stata una settimana dove ho lavorato tanto… e alla fine il lavoro ha pagato. Non mi aspettavo di entrare, ero in panchina e non mi ero neanche scaldato. Dopo il 2-3 del Palermo il mister si è girato e mi ha detto ‘Entri’. Non ho avuto molto per pensare, ma quando sono arrivato sul campo mi son detto ‘Adesso hai 15 minuti per provare a riprenderla’. Dopo la partita tutti quelli che mi son stati vicini in questi mesi sono venuti ad abbracciarmi, dal mister ai preparatori. Il primo pensiero è andato alla mia famiglia, a mio fratello e alla mia ragazza. Come ho festeggiato? Mi sono preso del tempo per realizzare quello che era successo, ci ho messo un po’ per capire. 7 mesi dopo, torno e faccio la doppietta che ci fa vincere. Non ho fatto grandi festeggiamenti perché ci siamo allenati il giorno dopo e sabato c’è la partita contro il Brescia, una sfida importante per chiudere al meglio».
«Mister Aquilani? Durante il mio recupero mi diceva che non vedeva l’ora di rivedermi in campo. Mi ha aiutato confortandomi, dicendomi di stare tranquillo e che sarei tornato, questo mi ha aiutato a restare concentrato e recuperare al meglio. Da inizio stagione vedo che il mister è cresciuto molto, ci sono stati degli errori ma è maturato tanto. L’insegnamento più grande che mi ha dato, però, non è stato tattico ma mentale. Avere fiducia nelle proprie qualità ed essere più cattivo. Credo che sia stato decisivo lunedì, perché sono tornato in campo dopo 7 mesi e sono riuscito a fare 2 gol. Mio fratello Lisandru? Sono contento per mio fratello, deve continuare a lavorare, secondo me può fare ancora di più. Se resta concentrato può fare meglio. Essere insieme ci ha aiutato tanto, soprattutto per lui che aveva appena 17 anni. Abbiamo vissuto insieme solo il primo anno a Cagliari, poi ognuno ha preso la sua casa. Passaporto? In passato avevo fatto alcune presenze con le giovanili francesi, ma mi sento bene in questo Paese e ci tengo. In futuro se avessi la possibilità di scegliere, opterei per l’Italia».