Pisa, Corrado: «Balata ha spaccato la Lega B, alle elezioni data pessima immagine»

Intervistato dall’edizione odierna de “La Nazione” il presidente del Pisa Giuseppe Corrado ha parlato del caos elezioni in Lega B.

Ecco le sue parole:

«Quella all’Assemblea di Lega era un’assenza preannunciata e condivisa con tutte le associate. Abbiamo risposto alla convocazione comunicando alla Lega che non intendevamo partecipare ad una assemblea elettiva non necessaria e convocata prima di aver affrontato e risolto i gravi problemi strategici ed economici delle società. Le elezioni sono andate male, malissimo. Organizzate troppo velocemente, in modo poco trasparente e senza un coinvolgimento dell’assemblea. Una triste commedia. Abbiamo dato una pessima immagine. La Serie B era passata in secondo piano, l’unico scopo era essere, a qualsiasi costo, eletto. Io al posto di Balata cosa avrei fatto? Ciò che gli ho suggerito di fare: rinviare le elezioni e dare la precedenza ai veri problemi. Oltretutto, in assemblea, altre nove società hanno chiesto il rinvio. Avrebbe dovuto dimostrare la disponibilità e coerenza, evitando di spaccare a metà una Lega che sarebbe dovuta essere unita sui programmi. Avrebbe riunito la Lega e si sarebbe evitato una sconfitta cosi pesante».

«Ha perso la Lega. È la sconfitta di un modo di pensare antiquato. Dare maggiore importanza all’aspetto politico, sperando possa esser foriero di vantaggi e benefici per se stessi, anziché capire che, come associazione, dobbiamo pensare alla globalità del prodotto e alle strade da percorre insieme per superare un momento difficile con le scelte più appropriate. La Lega non è una società, ma una associazione. Immagini un condominio: l’amministratore porta avanti le decisioni dei condomini e non è mai lui a decidere. La governance è fatta dalle 20 società e non dal presidente o dal direttivo. Una governance è forte se la maggioranza delle società sono d’accordo. Il presidente da votare deve solo essere la persona più adatta a portare avanti i programmi. Se la scelta di un presidente divide, siamo sulla strada sbagliata”. Cellino con Balata? Non proprio in linea con tutto quello che sta accadendo. Negli ultimi due anni la maggior parte delle decisioni sono state prese con 19 voti favorevoli e uno contrario, il suo. Ho un buon rapporto con Massimo, ma o sbagliava prima o sbaglia adesso».

«Diritti TV? Le situazioni cambiano. Alcuni vantaggi sono stati frutto di scenari favorevoli. Due anni fa il campionato ha beneficiato di squadre molto blasonate, oggi ha squadre che rappresentano territori più piccoli e ciò può aver la sua influenza. La B è un campionato di transito, ogni anno sette società entrano e sette escono. Il campionato è un media che vive di audience e di coinvolgimento. Ci sono poi le problematiche del settore e la minore disponibilità di investimenti da parte dei broadcaster. Nel negoziare i diritti televisivi occorre prendere a riferimento criticità e opportunità sul tavolo delle trattative e si devono affrontare con le armi giuste e con la metodologia adatta al momento più opportuno. Tutto si può rimediare, ma per riuscire a farlo occorre avere al centro dei propri obiettivi e delle proprie attenzioni l’idea di poterlo fare. Servono idee nuove, proiettate a cambiare il nostro settore per benefici di lungo termine».