Pirlo, un regista da Oscar per la ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’: «Un onore farne parte»

«È una grande emozione entrare nella Hall of Fame, un grande onore». Andrea Pirlo saluta così il suo ingresso nel sodalizio più prestigioso del calcio italiano, un ingresso che risale al febbraio di due anni fa, ma che a causa della pandemia lo vedrà ricevere il premio solo il prossimo maggio, quando dovrà consegnare al Museo del Calcio un cimelio di una carriera ricca di soddisfazioni:

«Non so ancora cosa porterò – dichiara l’ex centrocampista azzurro – sceglierò tra maglie, palloni e altri oggetti che ho a casa. Il Museo del Calcio è un posto bellissimo, dove tutti noi possiamo rivivere le emozioni del passato, con la speranza che presto si aggiungano nuovi trofei da vedere». E di trofei ne ha vinti tanti Pirlo, che con le maglie di Milan e Juventus ha messo in bacheca 2 Champions League, una Coppa del Mondo per Club, 2 Supercoppe UEFA, 6 Scudetti e 2 Coppe Italia. Ma è in Nazionale che si è tolto la soddisfazione più grande, laureandosi Campione del Mondo nel 2006 insieme ad altri quattro Azzurri presenti nella ‘Hall of Fame’ nella categoria ‘Giocatore Italiano’.

Compagni e amici di mille ‘battaglie’ come Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Fabio Cannavaro e Alessandro Nesta. E proprio Nesta è uno dei volti nuovi della ‘Hall of Fame’ insieme ad altre tre figure importanti nella carriera di Pirlo: «Alessandro è uno dei miei migliori amici, ho passato con lui anni indimenticabili, dividendo anche la stanza in ritiro. Con Antonio Conte come allenatore ho condiviso un’avventura fantastica, abbiamo mantenuto un bel rapporto e ci sentiamo ogni tanto al telefono. Stessa cosa con Gabriele Oriali, con cui ho condiviso una bella esperienza prima all’Inter e poi in Nazionale». E poi c’è Carlo Mazzone: «Al Brescia è stato lui a cambiarmi ruolo, gli sarò sempre grato per questo».