Pirateria e Diritti Tv: la Lega Serie A pronta a fare causa a Google
Nel contesto di un crescente sforzo contro la pirateria digitale, la Serie A ha intensificato le sue azioni legali, ponendo nel mirino Google per presunte negligenze e violazioni degli obblighi di legge. Come riportato da “Il Sole 24 Ore”, la lega calcistica italiana è pronta a procedere legalmente contro il gigante tecnologico americano, accusato di non aver adeguatamente bloccato l’accesso ai contenuti piratati delle partite di calcio.
Il 7 ottobre scorso, una formale diffida è stata inviata a Google Ireland, la filiale europea del colosso di Mountain View, segnalando il mancato rispetto delle normative vigenti che richiedono la rimozione di link e contenuti che violano i diritti di proprietà intellettuale. Questo passo legale segue una serie di inadempienze che la Serie A ha documentato nelle prime cinque giornate del campionato in corso. Il cuore del problema risiede nella capacità di Google di “far sparire” i domini e gli indirizzi web utilizzati per la trasmissione illegale dei match. Nonostante la Serie A, grazie al sistema Piracy Shield gestito dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), possa bloccare tali domini, spetta poi a Google assicurarsi che questi non siano più accessibili, prevenendo così future violazioni.
La legge italiana e le direttive europee sulla proprietà intellettuale stabiliscono chiaramente gli obblighi dei fornitori di servizi internet, inclusi i motori di ricerca, nel contribuire attivamente alla lotta contro la pirateria. La mancata attuazione di queste misure può portare a significative sanzioni legali e pecuniarie. L’azione potenziale contro Google segna un nuovo capitolo nel duro confronto tra le entità sportive e le piattaforme tecnologiche riguardo la gestione dei diritti digitali. Mentre la Serie A cerca di proteggere i suoi interessi economici e quelli dei suoi partner di trasmissione, compagnie come Google si trovano a dover bilanciare le richieste di collaborazione con le proprie politiche aziendali e le preoccupazioni per la privacy degli utenti.
Il problema riscontrato dalla Lega però è proprio la scarsa collaborazione del gigante di Mountain View. Da parte sua, Google ha rimarcato di aver subito lo scorso weekend un danno dalla piattaforma nazionale antipirateria che stoppando una VPN ha finito per paralizzare anche l’operatività di Google Drive. Problema risolto in circa quattro ore. Una solerzia che – dal punto di vista della Lega – Google non ha quando viene sollecitata a “deindicizzare” nomi di dominio relativi a cosiddetti siti “vetrina” che promuovono collegamenti di streaming illegale. Lo stesso discorso vale per la perdurante offerta al pubblico sul marketplace “Google Play” di App illecite attraverso le quali è possibile accedere gratuitamente, sempre in live streaming, agli incontri della Serie A. Nella diffida la Lega espone tutti i casi in cui in queste settimane pur avendo effettuato “doppie segnalazioni”, si è trovata di fronte a una assoluta mancanza di cooperazione. Un comportamento che per la Lega equivale a una forma di «grave negligenza», palesata da “risposte automatiche” e ripetute richieste da parte del sistema informatico di Google di fornire più volte le stesse informazioni.