Pippo Russo: “Che caos a Berlino per 777 Partners! Se il modello è quello del City Group di strada da fare ce n’è ancora parecchia”
Attraverso un proprio editoriale su “Calciomercato.com” il giornalista Pippo Russo si sofferma sulle società estere in Italia, in particolar modo sulla 777 Partners citando anche il City Group
“Un solo punto di margine sul gruppone delle ultime. Per l’Hertha Berlino la pesante sconfitta (4-1) rimediata ieri sul campo del Bayer Leverkusen è più che un segnale di allarme. È la quasi certezza che da qui alla fine della Bundesliga 2022-23 bisognerà pensare soltanto a salvarsi. La squadra allenata da Sandro Schwarz occupa il quintultimo posto con 20 punti in 23 partite e alle sue spalle sono piazzate quattro squadre (Stoccarda, Hoffenheim, Schalke 04 e Bochum) a quota 19. Ne retrocedono tre e la situazione di classifica lascia pensare che il terzetto verrà fuori da questo lotto di cinque squadre. C’è infatti un bel fossato fra l’Hertha e la coppia delle sestultime formata da Augsburg e Colonia: ben 7 punti. Ma se le prospettive di campo sono cupe, quelle economico-finanziarie lo sono anche di più. Quanto basta per indurre a chiedersi quale sia il senso dell’investimento operato dalla holding statunitense 777 Partners. Che dopo aver acquisito il Genoa (e avere fallito la scalata al Siviglia) continua lo shopping di club in giro per il mondo: Vasco de Gama (acquisizione molto travagliata), Red Star Paris (anche qui non pochi problemi per farsi accettare), Hertha Berlino, e adesso si parla anche di un interessamento per l’Everton.
Quale sia l’obiettivo di un così vorticoso giro di acquisizioni non è ancora ben chiaro. E se il modello di riferimento è quello del City Football Group, di strada da fare ce n’è ancora parecchia. La sola certezza è che per il momento i risultati sportivi lasciano molto a desiderare. Col Genoa è arrivata al primo colpo la retrocessione in Serie B dopo 15 stagioni consecutive di Serie A. E a Berlino potrebbe arrivare il bis, ma intanto la certezza è una situazione economico-finanziaria preoccupante. Nei giorni scorsi sono stati resi noti i dati della semestrale (luglio-dicembre 2022), che parlano di un rosso da 44,7 milioni di euro accumulato in sei mesi e la prospettiva di esaurire le risorse prima della fine del campionato. Anche perché il direttore finanziario del club, Tom Herrich, prevede altri 19,3 milioni di perdite entro il 30 giugno, ciò che porterebbe il rosso d’esercizio annuo a toccare i 64 milioni di euro. Una gestione tragica, nella quale si innestano contenziosi come quelli con l’ex amministratore delegato Fredi Bobic e l’ex dirigente Rune Jarstein, licenziati in tronco e subito pronti a ricorrere in tribunale. Ma il fronte che desta maggiore preoccupazione è quello della composizione azionaria, con l’azionista di minoranza Lars Windhorst che dopo avere fatto una sostanziosa iniezione di capitali nei mesi scorsi adesso pensa soltanto a vendere. E 777 Partners è pronto a comprare e trasferire ulteriori capitali nell’Hertha. Il problema è che il 20% di azioni di cui Windhorst è l’ufficiale gestore è in realtà sotto il controllo di un veicolo denominato Tennor Peil Investment. Di cui lo stesso Windhorst detiene soltanto il 20%. Dunque è necessario convincere a vendere gli azionisti che compongono il restante 80%.Operazione lunga e laboriosa. E intanto l’Hertha affonda in classifica e nel rosso dei conti. Per i proprietari del Genoa si profila la doppietta in materia di retrocessioni. Metterebbero mai questo dato nelle brochure informative del fondo e nella presentazione del sito web, alla voce “performance in ambito calcistico”?”.