Pillon: «Triestina, mi hai tradito. La comunicazione dell’esonero è arrivata dopo un mese di silenzio»
Giuseppe Pillon è polemico dopo il benservito della Triestina.
Il tecnico si è raccontato ai microfoni di “Trivenetogoal.it” dopo la decisione del club alabardato: «Sinceramente in 30 anni di carriera non mi era mai capitata una cosa simile ed è tutto quello che è successo che è inaccettabile. Io penso ci voglia prima di tutto rispetto, per l’uomo e per il professionista. In questo caso è mancato, perché Milanese mi aveva riconfermato subito dopo la sconfitta con la Virtus Verona».
«Eravamo andati a cena, poi ci eravamo incontrati nuovamente, avevamo parlato di tutto, della squadra, dei miei errori, di quelli della società e di come avremmo dovuto ricominciare. Poi è seguito un mese e mezzo di silenzio, in cui onestamente non sapevo cosa pensare: infine due telefonate, la prima positiva, la seconda meno e la comunicazione dell’esonero. So anch’io di non aver dato quello che si sperava, ma sono arrivato in corsa e con la prospettiva di poter incidere il secondo anno, come avevo fatto a Pescara portando la squadra in semifinale playoff dopo averla salvata l’anno prima. Per questo avevo firmato per un anno e mezzo. La cosa più grave, in questa storia, è che si poteva dirmi da subito che non si voleva andare avanti con me. Lo avrei capito, ci saremmo seduti attorno a un tavolo e fra professionisti e uomini di calcio una soluzione si trovava. Così, non solo mi sono sentito tradito, ma oltretutto mi viene tolta la possibilità di trovare un’altra panchina e di continuare a fare il mio lavoro perché tutte le squadre nel frattempo hanno scelto il loro allenatore. Dispiace veramente per com’è finita, non mi sarei mai aspettato una cosa simile».