Picerno, Greco sbotta: «Parlatemi in faccia. Ho letto cose vergognose»
Il dg del Picerno, Vincenzo Greco è intervenuto in conferenza stampa replicando alle dichiarazioni dell’amministratore delegato del Potenza Daniele Flammia dopo il match contro il Picerno sulla presunta mancanza di rispetto del club nei confronti della dirigenza ospite:
«I toni di questa conferenza stampa non saranno pacati come quelli usati in altre occasioni perché sono molto infastidito da tutto quello che è successo in questi due giorni e chiedo scusa ai tifosi. Per quanto riguarda Daniele Flammia, che mi definisce come suo amico, non so che ruolo abbia all’interno del Potenza. Ho sentito le sue parole alla fine della partita parlando dell’ospitalità riservata ai dirigenti del Potenza e al non rispetto nei loro confronti. Rispondo che prima di parlare del Picerno e di tutti coloro che lavorano all’interno di questa società qualcuno dovrebbe sciacquarsi la bocca e stare molto attento alle parole che usa».
Dirigente che poi continua: «Quando abbiamo chiesto ospitalità al Potenza ci è stata concessa dietro esborso di ingenti somme di denaro. Prima di ricevere chiavi del Viviani siamo stati minacciati perché dovevamo portare la ricevuta del bonifico effettuato. Forse Flammia, preso dalla troppa euforia, ha sbagliato qualche considerazione. Ogni domenica riceviamo complimenti da tutti coloro che ospitiamo e dai vertici della Lega. Le critiche devono essere sempre costruttive, leggere che il Picerno si è venduto al Potenza è qualcosa di vergognoso. Chi lo ha scritto si deve vergognare e dircelo in faccia. Accetto le critiche, posso essere scarso sul lavoro ma nessuno deve mai permettersi di intaccare la mia moralità, onestà e lealtà. Se qualcuno deve dirmi qualcosa io sono sempre qua dal lunedì alla domenica, rinuncio ai miei affetti per dedicarmi al mio lavoro. Il mio ufficio è sempre aperto, non c’è neanche da bussare. Se qualcuno deve dirmi qualcosa invece di nascondersi dietro a una tastiera me le venga a dire in faccia che avrà le giuste risposte. Troppa gente sale e scende dal carro dei vincitori con grande facilità».