Piattaforma Serie A Plus: progetto in fase di sviluppo. I dettagli
La Lega Serie A è al lavoro da mesi per creare una piattaforma propria, Serie A+, che prevede la creazione di un sito e di un’applicazione che offrirà servizi mirati per avvicinare i tifosi al campionato. Si tratta, dunque, di una piattaforma partecipativa, in cui il pubblico non sarà solo spettatore ma anche protagonista di una serie di decisioni. Gli utenti – si legge su CalcioeFinanza.it – potranno accedere alla piattaforma tramite tre tipologie di abbonamenti:
- un accesso free (“Associate Serie A+) che darà l’accesso gratuito a servizi, giochi, contenuti e ad una selezione limitata di scelte della Lega Serie A (come ad esempio i premi legati alle partite della singola giornata fino ai premi stagionali);
- una doppia versione a pagamento (“Partner Serie A+”) che, nella parte base, permetterà agli utenti di accedere a scelte (come ad esempio il design del pallone del campionato) e a servizi esclusivi come il Fantacalcio Premium.
In termini di numeri di utenti iscritti, l’analisi della Lega prevede un minimo di 3,4 milioni di iscritti complessivi (di cui oltre il 95% legata alla parte gratuita e circa 300 “Founder”) e un massimo di 4,8 milioni di iscritti (con 340 “Founder”) nel primo anno, con le ipotesi di salire fino ad un range tra 8 e 10 milioni di iscritti complessivi nel 2027.
Luigi De Servo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha rilasciato le seguenti parole a margine di un evento all’università di Milano-Bicocca:
«È in fase di sviluppo. È un progetto che le squadre decideranno se affrontare nel corso dei prossimi mesi. I nostri diritti sono venduti per cinque anni e quindi, da questo punto di vista, il primo elemento è quello di creare un database proprio della Lega Calcio cercando di creare delle forme di interazione costante tra la gran massa di tifosi che abbiamo in Italia e la Lega Calcio Serie A. È difficile pianificare oggi quel che sarà domani, ma abbiamo intrapreso un percorso evidente che ha portato negli ultimi quattro anni a raddoppiare le persone della Lega, integrando generazioni nuove che arrivavano da aziende».