Intervenuto ai microfoni di “TMW” Fabio Petroni si è espresso in merito al futuro suo e del Trapani. Ecco quanto dichiarato:
«Cessione? Il sindaco, con il quale abbiamo ottimi rapporti, ha favorito gli incontri con un comitato di imprenditori trapanesi, che per noi ha la priorità. Abbiamo già depositato la documentazione da un notaio, ma abbiamo dato un termine ultimo, fissato a stasera. Se nessuno si farà avanti, cederemo ad altri, ci sono altri due gruppi interessati, e la trattativa non salterà: domani sera il Trapani avrà un nuovo proprietario. Fallimento? Vantiamo crediti nei confronti della Lega B per valorizzazione, paracadute, e abbiamo perso la categoria no sul campo ma per una penalizzazione: il risentimento della città è anche il nostro. Ma problemi economici non ne abbiamo, solo organizzativi, e appena passeremo la mano tante questioni si sistemeranno: in città c’è scontento, e questo si traduce in difficoltà a reperire sponsor e in meno abbonamenti da sottoscrivere. Non si può far calcio senza la città, il Trapani ha bisogno di Trapani. Abbiamo salvato il club dalla gestione De Simone, ma ora è giusto passare la mano, con serenità».
L’attuale proprietario del club granata ha anche risposto a delle domande riguardanti le sue esperienze nel calcio, mondo che però vorrebbe lasciare definitivamente. Ecco le sue dichiarazioni: «Se dopo le esperienze di Pisa e Trapani, non positive, potremmo rivedere Fabio Petroni nel calcio?
Perché non positive? Io credo che queste due esperienze, come quella della Juve Stabia dove abbiamo aiutato Manniello, siano state positive. Non siamo benefattori, ma abbiamo aiutato le società, anche compiendo operazioni socialmente utili. A Pisa l’esperienza non si è chiusa con il fallimento, ricordo che abbiamo rifiutato la maxi offerta di Pablo Dana, per cedere il club a cifre nettamente inferiori, dopo aver cercato di risollevarlo da una gestione non nostra. Per questo giudico tutto positivamente, e spero che anche il Trapani abbia il destino dei toscani. Poi per quanto mi riguarda, ho altre situazioni imprenditoriali da curare, almeno nel breve periodo il mio nome non sarà associato al calcio”.