«Gol nel derby? Sono passati dieci anni da quel giorno, ma è un ricordo indelebile per me. È stato il mio unico goal in Serie A e farlo in una partita così importante, con lo stadio strapieno, non può che restare per sempre tra i miei ricordi più importanti. Fra l’altro quello era un Catania molto forte, erano gli anni in cui la società faceva sempre i record di punti avvicinandosi alle posizioni più nobili della classifica. Aver fatto parte di un gruppo così forte con tanti giocatori di qualità è stato un onore e devo ringraziare il Direttore Lo Monaco per avermi preso dall’Ascoli e avermi fatto indossare la maglia rossazzurra.
In quel Catania tanti campioni? Dico la verità: si vedeva che il Papu aveva qualità straordinarie, ma che poi diventasse un giocatore così forte, così determinante, con quella leadership che ha mostrato, non pensavo proprio. Ma oltre al Papu, in quel Catania c’era un giocatore fortissimo che era Pitu Barrientos: è stato il giocatore più bravo con cui abbia mai giocato! In allenamento faceva delle cose incredibili, era puro godimento guardarlo fare qualunque cosa con il pallone. Un vero talento frenato dagli infortuni e anche fuori dal campo era un ragazzo con grande umanità che andava d’accordo con tutti. In ogni caso ricordo che quel gruppo era compatto quando scendeva in campo ed i risultati si vedevano anche grazie al bel lavoro svolto dal “Cholo” Simeone che, alla sua prima esperienza europea, fece vedere subito le sue qualità nella gestione dello spogliatoio. Il derby tra Catania e Palermo? Già vedere il derby Catania-Palermo in Serie C è un colpo al cuore e vederlo senza pubblico sarà davvero una brutta storia. Io ricordo che la settimana prima di quel derby, il giovedì prima a Torre del Grifo, vennero 3-4 mila persone a vedere l’allenamento, ad incitarci e farci capire che la domenica in campo avremmo dovuto dare il massimo per vincere la partita. L’avvicinamento alla partita fu qualcosa di unico ed in città si sentiva l’atmosfera per una sfida importante che poi vincemmo surclassando un Palermo che aveva tra le sue fila gente come Sirigu, Pastore, Balzaretti, Hernandez, ecc… Furono bravi il mister Simeone e il direttore Lo Monaco (che non saltava mai un allenamento) a farci capire bene cosa significava vincere quella partita.
Pronostico? Beh, io chiaramente tifo per il Catania. Tra l’altro tra i rossazzurri gioca un mio carissimo amico, Antonio Piccolo, con il quale mi sento quasi quotidianamente e Claiton con il quale ho giocato a Cremona. Piccolo mi dice che il gruppo è forte e c’è la voglia di fare bene anche se c’è la speranza che il passaggio al gruppo Tacopina possa dare un futuro più roseo ad una piazza come quella di Catania. Quindi spero tanto in una vittoria del Catania nel derby che possa dare una gioia ai sostenitori rossazzuri che ricordo sempre con tanto affetto». Queste le parole dell’ex Catania, Simone Pesce, rilasciate ai microfoni di “La Gazzetta Catanese” in merito al derby tra Catania e Palermo.