Pescara, Baldini: «Giuda andò all’inferno senza perdono. Io non perdono chi mi tradisce»

Il Pescara sta attraversando un momento complicato, con una vittoria che manca ormai da quattro turni. Due soli punti raccolti nelle ultime quattro partite hanno fatto scivolare gli abruzzesi al terzo posto in classifica, a -3 dall’Entella capolista. Un periodo di difficoltà che, tuttavia, non intacca la determinazione della squadra, come ha confermato il tecnico Silvio Baldini in sala stampa.

Ecco le parole dell’ex Palermo:

«Servono le motivazioni giuste per ripartire. Sembra che io ce l’ho con i procuratori che cercano di vendere al meglio i loro giocatori, ma non è così. Poi però i giocatori non possono andare sotto la curva a battere forte la mano sul cuore e poi si cambia squadra. Qui a Pescara c’è magia. E se lo dico è perché sono come si sta qui. Se poi i procuratori dopo due partite non fatte bene ai giocatori propongono altro allora diventa difficile sognare. Per fortuna i giocatori del Pescara sono moralmente splendidi. Se io provo a parlare al cuore dei giocatori e poi qualcuno mette dubbi diventa tutto complicato. Giuda quando morì andò all’inferno senza perdono. Ecco, io non perdono chi mi tradisce. E più traditori trovo e più non li perdono e li offendo. I procuratori prendono i soldi sia se vinci, sia se perdi. Le delusioni sono per noi. Ora isoliamoci e cerchiamo di lavorare al meglio. Poi il responsabile di tutto sono io».

«Per vincere dobbiamo essere sempre al massimo, non siamo in grado di gestire. Per vincere dobbiamo sognare e io non mi arrenderò mai. A chi mi chiede perché non vinciamo più io rispondo che deve farsi i ca**i suoi. Abbiamo fatto un picco importante e ora ultimamente non siamo riusciti a risalire ma siamo calati. E secondo me per la testa, perché i test fisici sono migliorati. Se fossimo stati a +6 in classifica ero curioso di vedere se i procuratori proponevano altre situazioni ai loro assistiti. Pellacani e Merola? Non faccio nomi. Non è colpa dei giocatori se il loro sogno è leggermente svanito. Per me non contano i soldi, ma contano le emozioni che ci fanno sentire belli e felici”.