Perinetti: «Serie A? Il Venezia ha tutto per arrivarci diretto. Occhio alla Cremonese»

L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” riporta un’intervista all’ex ds del Palermo Giorgio Perinetti.

Ecco le sue parole:

Giorgio Perinetti, lei è stato direttore sportivo del Venezia dal 2015 al 2017, portando la squadra dalla Serie D alla Serie B: si aspettava questo secondo posto? «Sarei un bugiardo se dicessi di no, credo abbia tutte le carte in regola per giocarsi la promozione diretta. Già l’anno scorso me l’aspettavo protagonista fino in fondo, anche se poi alcune problematiche avevano creato una situazione pericolosa. È stato bravo Antonelli a riequilibrare la situazione e Vanoli ha fatto un ottimo lavoro e gliene va dato atto».

Ha conosciuto Duncan Niederauer durante la sua esperienza veneziana? «Non in modo approfondito e me ne dispiaccio, perché ha dimostrato di essere un presidente con grandi qualità. Ha capito i suoi errori e li ha corretti, ha portato il Venezia in Serie A e magari lo riporterà ancora in alto. Ci sono davvero tutti gli ingredienti per poterlo fare».

Quali sono le avversarie più temibili? «Il Parma ha dimostrato di avere qualcosa in più di tutte, almeno finora. Ma secondo me la più pericolosa di tutte è la Cremonese, è partita male ma ha una rosa imponente e completa anche nei ricambi. Sono fermamente convinto che la vedremo protagonista fino in fondo».

Sono in molti ad essere convinti che il Venezia possa diventare una realtà consolidata del calcio italiano ai massimi livelli. Secondo lei ci sono le premesse? «Leggo e mi dicono che dovrebbe essere la volta buona per il nuovo stadio. E il Bosco dello Sport potrebbe essere, in effetti, un punto di svolta determinante per il futuro di questo club. Per il resto gli ingredienti ci sono tutti, ma proprio tutti, per sognare in grande».

Il centro sportivo Ca’ Venezia, inaugurato recentemente, è un altro elemento fondamentale? «Ho il grande rammarico di non essere stato invitato all’inaugurazione. Io mi sento parte di questo progetto, perché ho messo la prima pietra quando, assieme a Joe Tacopina, facemmo rinascere dalle ceneri la società. Mi auguro che sia stata solo una dimenticanza, ammetto che il mancato invito mi ha lasciato tanta amarezza. Spero in un futuro prossimo di poter visitare Ca’ Venezia».

Come sta andando l’esperienza ad Avellino? «Abbiamo un organico importante, un allenatore bravo e un buon presidente. In questa prima fase, purtroppo, abbiamo subito troppi infortuni e dobbiamo fare i conti con avversari molto forti, soprattutto il Benevento».

Perinetti, a Bari che ricordi ha lasciato? «Sono stati anni da record, abbiamo vinto tanto. È stata una delle esperienze più belle della mia carriera».

Sabato c’è Bari-Venezia. Da doppio ex, che tipo di partita si aspetta? «Il Venezia teme la pausa e li capisco. Dopo i pit-stop di campionato non sai mai in quali condizioni ritroverai i tuoi giocatori».

Che Bari si troverà davanti il Venezia? «Ripartire dopo aver perso la Serie A al 94’ della finale sarebbe difficile per chiunque. Ma vedo un Bari da playoff, la squadra è buona».