Perinetti: «Da Dybala a Ilicic, vi racconto gli acquisti che mi rendono orgoglioso»
Lei ha vissuto tre momenti diversi della storia del Palermo. Cosa le è rimasto dentro? «Con Ferrara e Polizzi, fu stupendo, diventavo cittadino palermitano perché in quei giorni nasceva mia figlia lì. Fu la prima volta da dirigente in prima linea con delle responsabilità. Con Sensi ci fu la bella simbiosi con la Roma, la promozione in B e se non ci fosse stata la volontà del presidente di andare via noi a gennaio in B con Mutti, centrando tre obiettivi, saremmo, anche potuti andare in A. Con Zamparini il primo anno fu tumultuoso per l’arrivo di Lo Monaco, poi tornai senza poter fare il mercato di gennaio e retrocedemmo. Però ci fu quella gloriosa cavalcata in A l’anno seguente con una squadra che aveva un attacco da A». Ci sono giocatori di cui si sente orgoglioso? «Ilicic lo consigliai io, ma fu Sabatini a mettere a posto l’acquisto. Penso a Dybala che arrivò bambino a 18 anni con tutte le qualità che si intravedevano, o a Belotti, ma piace pensare anche a giocatori meno risonanti come Bombardini che ha raccolto molto meno rispetto alle sue qualità». Queste le parole rilasciate da Giorgio Perinetti, dg del Genoa, ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.