Pergolizzi: «Il Palermo dovrà centrare la Serie A, vietato sbagliare»
L’ex rosanero Rosario Pergolizzi ha parlato ai microfoni di “Pianeta Serie B” per commentare gli obiettivi dei rosanero per la stagione che sta per iniziare.
Ecco le sue parole:
«Ancora è presto, ma il Palermo sta operando davvero bene. Credo che possa essere la principale pretendente alla promozione. Subito dopo c’è il Parma, che possiede le qualità per arrivare fino in fondo. In generale, noto grande equilibrio e l’assenza di corazzate, ciò mi fa pensare che la differenza tra zona playout e playoff continuerà ad essere sottile. Spesso accade che possa esserci una rosa in grado di fare un campionato a parte: Parma e Palermo hanno le potenzialità per esserlo, avvalendosi di organici costruiti per vincere. Nel caso dei rosanero mi sembra che si stia verificando una situazione simile a quella risalente alla mia esperienza in D. Non puoi permetterti di non vincere, soprattutto dopo un anno di pianificazione e consolidamento. I siciliani dovranno centrare a tutti i costi la Serie A. Rispetto agli avversari hanno il vantaggio di poter fare affidamento su una società in grado di far la differenza con la programmazione. Molti altri club, invece, potrebbero riscontrare dei limiti di carattere economico e andare in confusione di fronte ad eventuali problemi. Resto dell’opinione che il Palermo abbia vinto uno dei campionati più difficili, se non il più complicato, con me in panchina. Non è assolutamente facile imporsi in realtà quali la Serie D e la C. Nella mia annata c’erano due-tre formazioni forti come Acireale e Savoia che hanno provato a metterci in difficoltà giocandosi tutto dal punto di vista economico. Dopo quella stagione, infatti, entrambe hanno riscontrato diversi ostacoli. Il Catania, ad esempio, ha vinto facilmente in D perché quasi tutti i club hanno deciso di non investire in modo massiccio. Nella terza serie, invece, il Palermo ha pagato il primo anno: c’è stato un pizzico di presunzione, molti pensavano che si potesse vincere la Lega Pro al primo tentativo semplicemente puntellando la squadra con degli accorgimenti. La storia è cambiata definitivamente con l’avvento del City Group che ha rinforzato notevolmente il tessuto societario. Adesso – per fortuna – è arrivato il momento di puntare in alto. Per quanto riguarda la mia posizione, sarebbe bugiardo dire che non ci sono rimasto male. Ma è stata una sensazione passeggera. È chiaro che quando vinci – non stentando e avendo il miglior attacco e la miglior difesa a sette giornate dalla fine del campionato, poi sospeso per Covid – ci fai l’abitudine e pensi che puoi essere riconfermato. Ma sono un uomo di calcio e so benissimo che le cose possono andare positivamente e negativamente. Alla fine Palermo mi ha sempre portato bene, dallo Scudetto Primavera nel 2009 alla promozione in C».
«L’operato del Palermo è assolutamente giusto, sembra che stiano costruendo delle fondamenta importanti. Tuttavia, credo che la pianificazione passi soprattutto dal ruolo dell’allenatore. Corini è un gran gestore del gruppo, ma da parte sua serviranno fermezza e mentalità per fare la differenza. In tal senso, il mio punto di riferimento è Fabio Grosso che – nonostante una formazione senza grandi nomi – ha fatto un lavoro di spessore a Frosinone praticando anche un ottimo calcio. I nomi possono rivelarsi anche un’arma a doppio taglio, una trappola: conteranno soltanto le prestazioni sul campo e sarà necessario correre più degli altri. In tal senso, eviterei le “prime donne”, proseguendo la linea di puntare su giocatori vincenti per la Serie B e che possano trasmettere la loro personalità al gruppo. Ai rosa servirà anche l’aiuto dei tifosi, considerando che qualunque avversario moltiplicherà le proprie motivazioni soltanto per mettere in difficoltà una rosa di questo calibro»