L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla capienza negli stadi e sui biglietti per Italia-Macedonia andati a ruba.
Il Barbera torna a vivere una serata con il tutto esaurito. Lo farà in occasione di Italia-Macedonia del Nord, primo turno degli spareggi di qualificazione al Mondiale 2022, in programma giovedì 24 marzo alle ore 20.45. In due ore sono stati venduti i 20.000 biglietti a disposizione per la vendita libera, iniziata ieri alle ore 12.00. Nei punti vendita fisici autorizzati si sono registrate lunghe code già dalle prime ore del giorno. In alcuni bar vi erano fino a 80 persone in lista d’attesa.
Code che, tuttavia, si sono registrate anche online. Per accedere al sito di Vivaticket attorno alle ore 13.00, infatti, era necessario attendere più di 50 minuti. Questo perché i biglietti sono andati a ruba non solo a Palermo e provincia, ma in tutta Italia.
Ai 20.000 vanno poi aggiunti i 6.000 tagliandi venduti nei due giorni di prevendita riservata ai possessori della tessera VivoAzzurro, agli abbonati del Palermo e ai soci di Amici Rosanero. In totale, dunque, 26.000 spettatori con le limitazioni al 75% della capienza. C’è infatti voglia di Nazionale, di essere presenti a una partita importante per la selezione di Roberto Mancini nella strada verso il Mondiale in Qatar.
Alcuni tifosi, tuttavia, si sono lamentati che all’apertura della vendita libera risultavano già esauriti tutti i tagliandi della tribuna coperta e della gradinata. Questo perché molti biglietti sono stati venduti nella prelazione di mercoledì e giovedì, ma anche perché alcuni settori sono riservati tra le delegazioni delle Nazionali, accrediti della Figc, scuole calcio che accederanno all’impianto e il settore ospiti del Renzo Barbera. Già perché c’è un problema biglietti anche legato agli ospiti. La Macedonia ha già ricevuto da parte dei propri sostenitori un numero di richieste per i tagliandi maggiore rispetto ai posti disponibili nello spicchio a loro riservato in viale del Fante. Per i macedoni (e non solo) tutto dipenderà dalla decisione che adotterà il governo sulla capienza totale dell’impianto.