L’edizione odierna de “La Sicilia” si sofferma sulla campagna abbonamenti del Catania riportando le parole di patron Pelligra.
«I catanesi sono stati veloci come me», le prime parole a caldo di Ross Pelligra illustrando i suoi progetti per Catania tra calcio e sociale, felice per avere letto nel cuore dei tifosi la felicità per questo nuovo inizio.
«Io metto anche cuore per il futuro del Catania e la risposta del pubblico mi dà la conferma di quanto i tifosi tengano alla squadra di calcio – le parole di Pelligra – che è un patrimonio della città. Il Catania è la squadra dei tifosi. Se i bambini frequentano lo stadio, con mamme, papà, zii, cugini, si abituano a seguire la propria squadra del cuore. Che deve essere il Catania, per un senso d’appartenenza e orgoglio. Se non si comincia con questa scelta che parte dalla base, a 14-15 anni i ragazzi perdono la passione per questi colori e la tradizione famigliare rischia di sparire se i ragazzi non vengono allo stadio, dove mio nonno mi portò per la prima volta con i cugini. La mia priorità è la squadra di calcio. Voglio portarla in alto. Il mio lavoro consiste nel valorizzare, ripristinare, acquistare strutture ricettive, stadi, quartieri vivendo in maniera sostenibile. Compriamo zone di città che sono in abbandono e lavoriamo per assicurare un prodotto vivibile. A Catania abbiamo idee per realizzare questi progetti nei settori alberghieri, manufatturiero, delle energie rinnovabili. Molti catanesi sono andati lontano da qui per lavorare. Se le future generazioni riuscissero a restare qui, sarebbero più felici. Abbiamo il sole da sfruttare, avremmo lavoratori felici e motivati. Amo camminare alla scoperta di posti belli, anche di quartieri che non sono nelle copertine delle guide turistiche. Tempo fa – aggiunge – sono partito da piazza Duomo arrivando fino allo stadio. Ho immaginato un percorso sostenibile dal Duomo allo stadio”. Si vorrebbe fare in modo che l’intera giornata del match diventi “una festa per tutti. Per le famiglie e su questo concetto continuo a insistere. Serve una sinergia di Regione, Comune, Catania SSD, Camera di Commercio. Non posso fare tutto da solo. Se collaboriamo tutti potremo fare qualcosa di propositivo per la città. Siamo una famiglia noi del Catania e aspettiamo allo stadio i tifosi con le loro famiglie».