Pelé e il tumore, il nuovo allarme: «Ha metastasi a fegato, intestino e polmoni»
L’edizione odierna de “Il Corriere della Sera” si sofferma sulle preoccupanti condizioni di salute di Pelè.
«Sono pronto a giocare novanta minuti e pure i supplementari». Settembre scorso, Pelé aveva appena lasciato la terapia intensiva dopo l’intervento per la rimozione di un tumore al colon. La situazione risultava già grave. Ma già allora l’81enne leggenda del calcio aveva cercato di rassicurare il mondo intero, in ansia per le sue condizioni di salute. Col suo inconfondibile sorriso aveva concluso il messaggio su Instagram scrivendo tre parole: «Amore, amore e amore!».
O Rei combatte. Non ha smesso un minuto di farlo, assicura chi gli sta vicino. La situazione però è seria, molto delicata. Giovedì 20 gennaio è stato sottoposto a un ciclo di chemioterapia e secondo il sito del canale sportivo Espn avrebbe un tumore al fegato, all’intestino e uno all’inizio del polmone. Ricoverato mercoledì, è rimasto in ospedale 48 ore ed è stato dimesso «in condizioni clinicamente stabili», secondo il bollettino dell’ospedale Albert Einstein di San Paolo, che parla solo di colon. Nessuna conferma o smentita da parte del manager che da anni segue l’ex campione.
Ma la preoccupazione è forte, Pelé ha 81 anni e il suo fisico è già provato da varie operazione all’anca che gli impediscono da tempo di camminare in sicurezza, dall’ultimo ricovero del 2019 a Parigi per un’infezione alle vie urinarie, da una sospetta depressione di cui parlò il figlio ma che proprio il campione si affrettò a smentire. Pelé non si arrende, non si è mai arreso. Sta affrontando il suo calvario con la stessa forza e la stessa tenacia che aveva sul campo e che gli hanno permesso di vincere tre Mondiali, di segnare oltre mille gol, di diventare il Re, un Re buono. La sua vita stessa è stata un messaggio di speranza per molti. «Il più grande successo della mia vita non sono state le coppe o le medaglie, ma sapere di aver aiutato tanti ragazzi di strada che guardandomi hanno capito che lottando si può arrivare ovunque, perché nulla è impossibile se lo vuoi davvero», disse nel suo ultimo indimenticabile viaggio a Milano, nel 2016. Quell’incontro in sala Buzzati, ospite della Gazzetta, è ancora negli occhi di molti, anche di chi non l’aveva mai visto giocare. Mostrando il suo bastone, fondamentale per camminare, sorrideva: «La vita è questa, amici: non è facile, ma si va sempre avanti, sempre».