Pelagotti: «La mia parata più bella su difensore che poteva arrivare in rosa. Basta sintetico, infortuni…»
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Alberto Pelagotti, portiere del Palermo. Quando dice “scelte” intende percorsi fatti o comportamenti che le hanno precluso qualche opportunità? «Sia l’una che l’altra: scelte di percorsi fatti o situazioni dalle quali mi sarei dovuto tirare fuori e invece sono sempre stato una persona pura e sincera: mai una doppia faccia e forse questa cosa l’ho pagata». Ha una parata che è il suo biglietto da visita? «Parate belle ne ho fatte tante, così come ho preso anche tanti gol stupidi. Però dico quella che ho fatto l’anno scorso con la maglia dell’Arezzo contro la Pro Vercelli su un colpo di testa di un difensore che avevano chiamato per giocare nel Palermo questa estate, Alessandro Crescenzi. Me la porto dietro come se fosse la parata di una vita, sensazionale». Com’è tuffarsi sui campi in erba sintetica? «Sono contro i campi sintetici. L’erba naturale non tramonta mai e il sintetico dà noia. Non è un caso che il Palermo abbia tutti questi infortuni: vedi Corsino, Sforzini, Santana al quale ogni tanto gli si riacutizza il dolore al polpaccio o Crivello. Per tendini e muscoli è come allenarsi sul cemento. Il campo in erba ci farebbe migliorare anche a livello di condizione fisica. Il Palermo è forte, sta bene, ma si allena sempre sul duro. Potremmo guadagnare tranquillamente fino a un venti o venticinque per cento in più. Purtroppo per ora abbiamo solo questo e non c’è altra soluzione. Al “Barbera”, invece, tuffarsi è un piacere».