Pedullà: “Nuovi stranieri in serie A: nel Palermo Rajkovic brilla poco, Sallai non è ancora pronto”

Attraverso il proprio sito ufficiale, il noto giornalista esperto di calciomercato, Alfredo Pedullà ha fatto un analisi sui nuovi stranieri arrivati nel campionato di serie A la scorsa estate. Tra cui Rajkovic e Sallai del Palermo. Ecco quanto si legge: “L’impatto con il calcio italiano è duro da sempre per chi arriva dall’estero, tuttora la Serie A è probabilmente il campionato più complicato dal punto di vista tattico. Per sintonizzarsi sulle giuste frequenze serve tempo, si sa, e in queste prime sette giornate c’è chi ancora non è riuscito a mettersi in mostra o financo ad esordire. Ecco un primo bilancio, assolutamente parziale. Partendo dall’Atalanta, fin qui neanche un minuto per Cabezas, giovane esterno ecuadoriano prelevato dall’Independiente del Valle, finalista dell’ultima Libertadores, mentre Pesic ha debuttato appena domenica scorsa: dopo aver superato qualche problema fisico, Gasperini gli ha concesso una comparsata nel finale contro il Napoli. Tutt’altro che eccelso il rendimento dei nuovi stranieri del Crotone, non potrebbe essere altrimenti considerato il grigiore generale che ha contraddistinto sin qui la compagine pitagorica, per la prima volta protagonista nell’olimpo dei più grandi. Male il difensore belga Dussenne, fattosi tra l’altro espellere al debutto contro l’Empoli, ci si aspettava di più dallo svedese Rohden, autore di un assist nella stessa partita, mentre l’attaccante nigeriano Simy, sbloccatosi siglando il gol della bandiera contro l’Atalanta, lavora per avere più chance. Chi lo aveva dipinto come il nuovo Budimir, però, potrebbe restare deluso. Veloce passaggio sull’Empoli per dire che il tesseramento di Veseli è stato perfezionato solo due settimane fa, mentre Matheus Pereira è ancora molto giovane, prima di lanciarlo nella mischia Martusciello potrebbe aspettare ancora un po’. Per entrambi ad ogni modo zero minuti. In casa Fiorentina non si è ancora visto in campionato (due su due invece in Europa League) Maxi Olivera, che avrebbe dovuto stabilmente contendere a Milic l’eredità di Marcos Alonso. Discorso valido anche per Hernan Toledo, l’esterno offensivo del ’96 preso in prestito con opzione dal Velez Sarsfield, e gli ancor più in erba Diks e Drągowski, portierino polacco che ha già trovato il tempo di lamentarsi per essere indietro nelle gerarchie: a 19 anni l’autostima è importante, ma anche l’umiltà. Hagi junior deve compiere 18 anni, naturale che Paulo Sousa proceda con i piedi di piombo. L’ex Siviglia Cristoforo ha fatto bene in coppa contro il Qarabag, appena 25 invece i minuti raggranellati in A nell’arco di due spezzoni. Lucas Ocampos aveva brillato nel pre-campionato, ma finora non ha lasciato tracce indelebili nel Genoa, a dispetto del grande potenziale tecnico. Tre partite da titolare e altre due apparizioni fugaci, prima che una distorsione al ginocchio lo mettesse ko. Da rivedere l‘altro argentino Orban, tornato ad accomodarsi in panchina dopo due recite non esaltanti. Per quanto riguarda l’Inter, non giudicabile ancora Gabigol, aggregatosi in ritardo dopo aver disputato prima parte del Brasileirão e Olimpiadi: De Boer gli ha concesso soltanto 16 minuti contro il Bologna, mentre a Roma ha preferito far subentrare Jovetic. Cambiando sponda dei Navigli, per Pasalic e Vangioni hanno allertato ‘Chi l’ha visto?”. Montella no di certo, finora proprio non li ha visti. Gustavo Gomez? Non sembra una garanzia di impermeabilità difensiva, anzi. Solo 18 i minuti totalizzati con la maglia della Lazio da Leitner e Luis Alberto, salvatisi solo formalmente dalla nomination per il longevo programma tv dedicato agli scomparsi. Mentre Wallace, pagato fior di quattrini dal non certo prodigo Lotito, come partner dell’intoccabile De Vrij si è visto anteporre quasi con regolarità Bastos e Hoedt. Il principale desaparecido, tenuto conto del rapporto qualità-prezzo, è indiscutibilmente Marko Rog, il 21enne centrocampista della Croazia arrivato alle pendici del Vesuvio da Zagabria. Sarri, per quanto quest’anno appaia più incline alle rotazioni, ancora deve farlo esordire: comuni problemi iniziali, tra lingua e ambientamento, ma il Napoli ha fatto un colpo vero e il tempo si confermerà galantuomo. Nel Palermo Rajkovic non ha brillato prima di rompersi il naso, il talentino ungherese Sallai ha buoni numeri ma forse non è ancora pronto per gestire determinate pressioni. Robert Muric alla Dinamo Zagabria sembrava un predestinato, all’Ajax si è un po’ perso, a Pescara Oddo gli ha regalato i primi 6 minuti sabato scorso contro il Chievo, servirà del tempo”.