Pedullà affonda sul Palermo: «È la Juventus della Serie B. Ma manca l’ABC della gestione»

Il noto esperto di mercato Alfredo Pedullà si è espresso duramente sulla gestione del Palermo nel corso di un video pubblicato sul suo canale YouTube. Paragonando i rosanero alla Juventus, Pedullà ha criticato apertamente le scelte dirigenziali, sottolineando come, nonostante l’ingente investimento della proprietà, i risultati continuino a non arrivare.

«Succedono delle cose per me inquietanti», ha esordito Pedullà. «Come si dice dalle mie parti, c’è chi ha il pane e non i denti, e chi ha i denti e non il pane. Nel caso specifico, in Serie B c’è una situazione molto simile a quella della Juventus. Mi riferisco al Palermo, che per me è la Juventus della Serie B: per soldi spesi e risultati non ottenuti, per problematiche varie sulla guida tecnica, per decisioni prese e poi rimangiate».

Il giornalista ha poi puntato il dito contro la gestione dell’allenatore Alessio Dionisi:
«Se prendi una decisione su un allenatore, poi non puoi tirarti indietro. Non c’è peggior cosa, secondo me, che un allenatore senta che hai contattato altri e poi vai in panchina tu. Questo è sinonimo di dirigenti non all’altezza».

Pur risparmiando critiche alla proprietà del City Group, Pedullà ha sottolineato come l’investimento sul Palermo finora non abbia prodotto risultati significativi:
«La proprietà City probabilmente è abituata a scaraventare soldi dalla finestra. Facciamo un passo indietro e ricordiamo cosa è accaduto dal loro ingresso: poco. Quanti soldi sono stati spesi? Tanti. Solo la scorsa estate 13-14 milioni di euro per i cartellini. E hanno gestito male la vicenda Brunori, che è stato ed è il simbolo della squadra».

Pedullà ha anche commentato la scelta di affidare la panchina a Dionisi:
«La scorsa estate hanno preso un ex emergente come Dionisi, parlando di progetto. Ma il progetto è andato a gambe all’aria in pochissimo tempo. Gli hanno fatto un contratto importante, 500-600 mila euro più bonus. Tutto lecito. Ma poi? Da novembre è stato messo in discussione ogni due settimane».

Il parallelo con la Juventus è tornato più volte nel suo ragionamento:
«Il Palermo mi sembra ancora di più la Juventus. Hanno speso tanto anche a gennaio, prendendo un attaccante importante come Pohjanpalo, investendo su Magnani e sugli ingaggi. Ma i risultati vanno e vengono. E appena arrivano due sbandate, la società contatta altri allenatori. Proprio come la Juve».

Secondo Pedullà, la gestione di Dionisi è emblematica della confusione interna:
«Se hai contattato De Biasi, Aquilani o Iachini, e gli offri tre mesi di contratto, perché dovrebbero accettare? Se hai parlato con altri, devi andare fino in fondo. Che senso ha continuare con Dionisi dopo averlo sfiduciato?»

Infine, il punto più duro:
«Puoi avere tutti i soldi che vuoi e una proprietà fortissima, ma se ti manca il senso dell’organizzazione e l’ABC della dirigenza, ti manca tutto».