Pedullà: “Abnegazione e tanta gavetta, Tedino a Palermo per spiccare il volo”
“Il Palermo annuncia il nuovo tecnico, Bruno Tedino. Per molti si tratta di una vera e propria sorpresa, ma a partire da sabato 17 giugno vi abbiamo riferito ogni passaggio con dovizia di particolari rivelandovi la stima di Maurizio Zamparini nei confronti del tecnico nativo di Treviso. Puntualmente, dopo pochi giorni, il nostro scenario si è materializzato e all’ormai ex allenatore del Pordenone gli è stata affidata la panchina rosanero. Palermo è il giusto premio alla lunga gavetta di Tedino che, dopo una breve parentesi da calciatore conclusasi prestissimo all’età 22 anni per problemi fisici, nel 1986 decide di intraprendere la carriera di allenatore. La sua prima esperienza è nelle giovanili del San Donà, proprio a pochi passi da casa. Successivamente allena le formazioni giovanili di Treviso, Conegliano e Montebelluna, ma quest’ultimo club gli affiderà anche la prima squadra in Serie D nella stagione 1994-1995. Dal 1995 al 1997 diviene il tecnico delle giovanili del Venezia, poi diventa l’allenatore del San Donà nella vecchia Serie C2 riuscendo, nella sua prima avventura tra i professionisti, a ottenere un decimo posto in campionato. Nella stagione 1998-1999 guida il Novara, ma i risultati non sono dei migliori e viene esonerato concludendo malamente il suo rapporto con i piemontesi. L’anno dopo Tedino approda a Pordenone, in Serie D, conquistando prima un quinto e poi un secondo posto in campionato. Dal 2001 al 2003 allena nuovamente le giovanili del Treviso Calcio, nella sua città natale cresce ulteriormente sotto il profilo professionale e il costante lavoro sul campo lo pone nelle condizioni di voler riaffacciarsi nei campionati professionistici. Così nel 2003, l’allora emergente Tedino, accetta la proposta proveniente dal Südtirol, club di Serie C2. Anche in questo caso, come avvenuto qualche anno prima a Novara, l’impatto è poco convincente e l’esonero giunge dopo pochi mesi.
Tedino è consapevole di aver intrapreso la strada giusta, non si abbatte e torna a lavorare con caparbietà in attesa di una nuova sfida. Nell’estate del 2004 accoglie con entusiasmo la chiamata della Pistoiese, squadra militante in Serie C1 che allenerà, dopo un anno di stop, anche nell’annata 2006-2007. In Toscana riesce a conseguire dei discreti risultati piazzandosi al sesto e al nono posto in classifica. La prima volta in C1, dunque, segna certamente il cammino di Tedino che apprende comunque dai propri piccoli passi falsi. Nell’ottobre 2007 è chiamato a guidare la Sangiovannese, ancora in terza serie, e nel biennio successivo torna ad allenare il San Donà in Serie D. Stavolta riesca a classificarsi per ben due volte consecutive al quarto posto. Nel frattempo Tedino resta fermo e si dedica alla preparazione ottenendo il patentino Master Uefa Pro, step che gli permette di intraprendere un percorso differente. Infatti, il tecnico trevigiano si fa affidare prima la Nazionale azzurra Under 18 e poi l’Under 19. “Questo è sicuramente il punto più alto della mia carriera”, affermava Tedino. Probabilmente non era ancora a conoscenza del suo potenziale e del percorso di crescita esponenziale che avrebbe avuto da quel momento in poi. Nel 2015 torna ad allenare un club e accetta l’offerta del Pordenone. Per Tedino si tratta di un ritorno sulla panchina dei Ramarri. Durante la scorsa stagione riesce a conquistare il secondo posto, mentre quest’anno si piazza terzo in classifica alle spalle di Venezia e Parma. Il cammino verso la Serie B si interrompe, in entrambi i casi, solo in semifinale playoff (stavolta a Firenze proprio contro i ducali di Roberto D’Aversa). L’ottimo operato di Tedino, però, non può passare inosservato e così, il Palermo lo studia attentamente, Zamparini fa spesso e volentieri il suo nome e il 22 giugno approda ugualmente in Serie B diventando l’allenatore del club rosanero. Tedino avrà un compito arduo: riportare entusiasmo e ridare certezze all’ambiente. Palermo è il giusto premio alla gavetta e per Tedino rappresenta la grande occasione per poter spiccare il volo. Anche stavolta direbbe “Questo è il punto più alto della mia carriera”, solo perché Tedino è un tecnico ricco di valori e di umiltà. Il presente di Tedino si chiama Palermo, ma il meglio deve ancora venire”. Questo ciò che si legge sul sito del noto giornalista Alfredo Pedullà.