Pastore: «Vi racconto come ho conosciuto Chiara. Quante partite al bowling con Hernandez, lo aprivano di notte solo per noi»
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta un’intervista all’ex rosanero Javier Pastore. L’argentino si racconta tra campo e vita privata.
Chiara Picone, come vi siete conosciuti? «In una discoteca, per il compleanno di Balzaretti. Chiara era seduta, tranquilla, e non ballava mai. La sua bellezza mi ha colpito. Non mi esprimevo tanto bene in italiano però mi sono avvicinato e ho cercato di attaccare bottone, ma non mi dava confidenza. Quando è finita la festa, ho visto che attraversava la strada con il suo gruppo di amiche e l’ho chiamata: “Chiara, Chiara …”. Lei si gira e si avvicina: “Mi piacerebbe rivederti”, le sussurro. Rispose che era impegnata. Due mesi dopo, ci siamo incontrati un’altra volta. Mi piaceva più di prima e abbiamo cominciato a frequentarci: un caffè, un gelato ed è nata la nostra relazione».
La sua Palermo? «Provo forti emozioni a raccontare il passato: vivevo a Mondello, ma giravo per il centro, la gente non mi vedeva come Pastore, il Flaco, ma come un familiare, tutti avevano la mia foto e chiedevano l’autografo. Fantastico. All’inizio, non mi lasciavano neppure mangiare. Ma ero contento, mi divertivo. A volte, andavamo a palleggiare in spiaggia e le persone si avvicinavano formando un piccolo stadio; oppure, la sera, a calcetto, con Hernandez, tutti si meravigliavano perché che stavamo in mezzo a loro. Frequentavamo anche il bowling. Di notte. Lo riaprivano per noi, altrimenti non avremmo finito una partita»