Pastore: «Devo tanto a Palermo e alla città. Che gioia la tripletta nel derby»
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta un’intervista all’ex rosanero Javier Pastore.
Nella domenica del calcio che non c’è si può vivere solo di ricordi. Il derby con il Catania risuscita con uno Javier Pastore, uno dei campioni più benvoluti della storia rosanero che questa speciale partita ha firmato con un record mai cancellato. Una tripletta ai rossazzurri, nessuno prima e dopo di lei.
«Una giornata magica, di immenso valore, i tifosi la ricordano ancora. I gol portano la mia firma ma Balzaretti, Miccoli e Maccarone sono stati decisivi con i loro assist. La settimana più bella della mia carriera. Peccato per il Catania escluso. Spero che la rivalità si riaccenda presto, magari in A».
Anche il Palermo è fallito e ora lotta per la B. «Che tristezza quando l’hanno portato tra i dilettanti. La situazione era però insostenibile. La rinascita, per fortuna, è stata immediata e ora la prospettiva è incoraggiante. Ai tifosi dico di crederci e di sostenerlo».
32 anni, undici in più di quando vestiva rosanero. Che prospettive? «Ho voglia di assumere il controllo del mio destino, scegliere la squadra giusta per rilanciarmi, vincere una scommessa personale perché le ultime stagioni non sono state le migliori. Non è tempo di smettere».
Soddisfatto o con il suo talento ha raccolto meno del previsto? «Di cosa dovrei lamentarmi? Vicende straordinarie a Palermo, poi il Psg dove ho vinto 19 trofei, sono andato in Nazionale, ho giocato un Mondiale e tre coppe America, una favola che da bambino neanche immaginavo».
Nel futuro, quale altra avventura? «Cerco nuove motivazioni, in Europa o altrove. Un motivo per riaccendermi. Aspetto il mercato».
Che significa Palermo per lei? «Mia moglie è palermitana, i miei figli vanno a vedere i nonni e gli zii, recentemente ci siamo tornati un mese: se dobbiamo scappare, sappiamo dove andare. Palermo ci aspetta sempre a braccia aperte. Una città che, per me, ha un profondo significato nella quale sono cresciuto professionalmente e mi sono innamorato di Chiara».