Parma, Vaeyens: «Vogliamo tornare in A, ma non sarà semplice»

Roel Vaeyens, Managing Director Sport del Parma, ha parlato quest’oggi in conferenza stampa.

Ecco le sue parole:

«Calcio italiano? E’ una conferma di quanto mi aspettassi, avevo visto numerose squadre e partite italiane. E’ una competizione complicata, ogni partita è molto chiusa e combattuta. Ci sono tante squadre di livello e poche non competitive, con una distanza ridotta tra prime e ultime. Non si può dire che per le favorite sarà una stagione facile e che qualcuno sia sicuro di raggiungere l’obiettivo. E’ fondamentale essere preparati al meglio e combattere in ogni partita dando il 100%. Penso Fabio abbia detto che fosse contento del mercato, che abbiamo fatto un buon lavoro e ripeto abbiamo perché siamo un team che lavora tutti insieme. Ci siamo mossi prendendo giocatori dove c’era bisogno di rinforzarci, ogni giocatore che è arrivato è stato avallato dallo staff tecnico e Pecchia era contento quando questi giocatori sono arrivati. A giugno, una settimana dopo la fine della scorsa stagione, abbiamo parlato di quello che sarebbe servito per rinforzare la squadra, e poi ci siamo confrontati con il team degli scout. Siamo soddisfatti e anche Pecchia si è dichiarato contento. Aveva chiesto inserimenti nuovi e noi siamo alla ricerca di nuove opportunità in ogni ambito, che sia medico o di campo. Abbiamo una buona squadra, in grado di soddisfare le ambizioni della società. Poi potranno esserci operazioni per fare fronte ad eventuali emergenze, ma sono fiducioso di poter raggiungere l’obiettivo».

«Se guardi la squadra dell’anno scorso e quella di quest’anno, siamo più giovani di un anno. Lo staff che analizza il mercato ci dice che abbiamo abbassato l’età media di un anno. Non era necessario prendere giocatori di 20/21 anni, tutti i nostri giovani della passata stagione hanno messo esperienza e potranno giocare ancora di più in questa stagione, avranno sempre maggiori possibilità, vedi Bonny o Circati. Abbiamo perso Vazquez, Gigi e quindi ci serviva inserire qualche pedina di esperienza all’interno del gruppo, per mantenere un certo equilibrio. L’obiettivo è quello di far giocare sempre più i giovani, e un esempio può essere Begic. Sono abituato ad acquistare potenziali da poter far crescere all’interno della rosa. La filosofia della società non è cambiata: dare opportunità ai giovani e consentire lo sviluppo, magari dal nostro settore giovanile come Haj che ha debuttato con la Tunisia. Progetto stadio? Non prenderò meriti per lo stadio, il progetto è in capo al direttore Martines. Ne abbiamo parlato tanto, è importante per noi avere un nuovo stadio. Il Tardini ad oggi non offre i comfort che i nostri tifosi meritano e noi vogliamo darglieli. Vogliamo uno stadio per famiglie, per bambini, con maggiori comfort per tutti. Durante il derby era bellissimo e si stata benissimo, ma quando piove i nostri tifosi sono sotto l’acqua. La storia e la tradizione del Parma meritano uno stadio moderno».

«E’ stato fatto un lavoro molto buono prima di me. Quando arrivi in un nuovo club è importante conoscere l’ambiente e fare un’analisi di tutto. Abbiamo preso più giocatori dall’Italia, noi stiamo cercando giocatori con potenziale, sia in Italia che non. I nostri scout stanno lavorando nei Paesi che possano essere abbordabili per il Parma Calcio. Non possiamo metterci a guardare Watford-Manchester City, i giocatori non verrebbero da noi. Siamo aperti alle opportunità, come per Hernani: è stata fatta una valutazione su di lui e lo stesso giocatore era molto motivato a tornare a Parma. Abbiamo lavorato insieme per poter rinnovare il contratto e ha aiutato la sua volontà. Analizziamo molte partite e giocatori, con un percorso ben strutturato e definito, poi ci sediamo e ne parliamo tutti insieme».

«Ci sono somiglianze e differenze. Tutto quello che porto è per esperienza personale, non dal calcio belga. Mi piace la passione che si respira qua, da parte di tutte le parti interessate, media e tifosi, ma penso che a volte dovremmo prestare attenzione a non basarci troppo sulla passione nel prendere le decisioni. Tutti i tifosi sperano di vincere ogni domenica. Stiamo lavorando nella direzione giusta, ci sono ottime persone nel club e possono essere un valore aggiunto per il nostro network. Noi siamo abituati a lavorare in modo innovativo per completare ciò che è già presente».

«Il problema maggiore al momento è che siamo in Serie B e tutti, nel club e fuori, vogliono tornare in Serie A. Ma non è così semplice vincere la Serie B, penso che la parte più difficile sia unire gli obiettivi a breve termine con quelli a medio e lungo termine. Tutti dobbiamo fare il necessario per vincere la prossima partita, ma senza perdere il focus sugli obiettivi a lungo termine e sui miglioramenti. Il desiderio di tornare in A è forte, ma serve migliorare per fare si che questo club sia pronto per la Serie A».