A margine del 31° Premio Dante Boni che si è tenuto allo stadio “Tardini”, il tencico del Parma Pecchia si è espresso ai microfoni di TV Parma soffermandosi anche su Palermo-Spezia.
Di seguito le sue parole:
«’La partita contro il Como non è stata la classica partita di Serie B, nel loro tridente hanno calciatori di Serie A. Per noi è stata una grande prova, una partita bellissima, gli ultimi sette minuti si è rischiato di brutto. Proprio per questo è stata una vittoria fondamentale e importantissima. C’è molto da lavorare, e se vogliamo rimanere in quella posizione, ci sarà sempre da fare qualcosa in più. Tutti ci vogliono battere, già dall’anno scorso, perché c’è la storia che pesa, c’è il blasone e per gli avversari è uno stimolo. In più, la classifica adesso spinge gli avversari a studiarci e noi dobbiamo continuamente migliorare le nostre prestazioni. Democrazia nel gruppo squadra? È vero, c’è una certa democrazia, dove devono regnare una forte identità e un gruppo sano, forte. Al centro c’è il collettivo, quando tutto funziona gli individui e i singoli possono mettere a disposizione del gruppo le proprie qualità. Lo dicevo anche da giovane, mi piace che sia il collettivo che esalta il singolo e mai il contrario. Lavorare con i giovani è affascinante, in questi ultimi anni ho avuto la fortuna di avere fra le mani dei talenti. Vedo alcuni giovani che per un mese fanno prestazioni bellissime e poi cadono in giornate bruttissime, questo fa parte del loro up and down, è il percorso evolutivo. Quando trovano la continuità e la stabilità, diventano calciatori di categoria superiore. Ascoli? Penso che sarà una partita spigolosissima, considerato l’ambiente e che sono in striscia positiva».
«Pari tra Palermo e Spezia? Noi dobbiamo guardare al nostro percorso, mancano 74 punti, è qualcosa di enorme. I risultati delle squadre avversarie ci fanno rendere conto di quanto sia difficile vincere, quanto sia difficile mantenere delle strisce positive».