L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha realizzato un’intervista al tecnico del Parma Fabio Pecchia rilasciando le seguenti parole:
Fabio Pecchia ha raccontato come ha costruito il Parma dominatore, spiegando la dimensione internazionale del club, tra proprietà, giocatori e le sue esperienze all’estero. Tanto da dire: «Mi sento l’uomo giusto al posto giusto».
Quanto lavora bene un allenatore con un progetto a lungo termine, come quello iniziato con lei un anno e mezzo fa? «Un allenatore deve essere valutato per il tipo di lavoro, non solo per il risultato. Questo ti fa vivere con l’atteggiamento giusto. Tutto è iniziato con 6 mesi molto impegnativi, perché lavoravamo bene e le prestazioni c’erano, ma i risultati erano altalenanti. Questo però non ha intaccato la fiducia».
La proprietà Krause cosa le ha chiesto di specifico? «Il club vuole investire sui giovani e lavorare su di loro. E quest’anno si vedono i 18 mesi di lavoro che abbiamo dietro».
Girare a 41 punti vuol dire avere un piede in Serie A? «Adesso viene il difficile, dobbiamo alzare il nostro livello perché tutte le squadre crescono: già affrontare il Parma carica gli altri, il Parma capolista ancora di più, e adesso che tutti si rafforzano sarà ancora più dura».
Chi teme? «Ci sarà sempre qualcuno a insidiarci. Difficile dire chi, dobbiamo solo guardare a noi».
Visto che non fate mercato, dove farete il salto di qualità? «Bisogna capire che anche sul 2-0 le partite non sono chiuse e bisogna saperle ammazzare».
Come è cambiata la B? «Basta vedere il mercato, quanto si spende. Società forti, tutti sono ambiziosi. E tante squadre vogliono imporre il loro gioco».