L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta un’intervista all’ex rosanero Beppe Iachini, il quale si è soffermato sulla crisi del Palermo e sulla sua esperienza in rosanero.
Nel 2013-14 la cavalcata trionfale ancora scolpita nella mente dei palermitani. E immagino nella sua. Insomma, i grandi amori non si scordano mai? «Sono stato bene in entrambe le città, ma a Palermo ho vissuto prima due anni da giocatore e poi altri tre da allenatore, vincendo col record di punti e di successi fuori e dentro casa. Sono subentrato compiendo un’inaspettata rimonta fino alla promozione e mettendo in luce diversi giocatori. Poi, altre due stagioni nel massimo campionato. Indimenticabile».
Con grandi artisti… «Vazquez, Dybala, Belotti e una formazione da sogno ma acerba quella che dominò il torneo cadetto. Ora la “Joya” e il “Gallo” sono alla Roma; il “Mudo” alla Cremonese».
Un orgoglio. «Sono contento della carriera che hanno avuto. Erano ragazzini che si affacciavano a campionati importanti, come poi lo sono stati Bernabe, Man e Circati. Dybala aveva 19 anni, Belotti 18. A Parma ho ritrovato Vazquez e ha fatto il suo record di gol (14), uno dei pochi esperti a dare continuità alle prestazioni. Anche un campione come Gigi Buffon ha dovuto spesso dare forfait. Franco è un calciatore fantastico e un grande uomo, mi ha fatto piacere seguire la sua carriera anche perché a Palermo era escluso dall’organico: quando lo vidi mi si illuminarono gli occhi e lo misi subito dentro».
E lei? Pronto a rimettersi in gioco? «Ho ricevuto diverse proposte, però non ho ritenuto opportuno dire sì. Sono alla finestra ma intanto mi informo, studio e seguo tutte le partite possibili. Sono stato anche diverso tempo in Inghilterra e, in generale, all’estero ad aggiornarmi. Vorrei un progetto valido su cui puntare. Ho allenato diverso tempo in A ribaltando vari pronostici e guadagnato quattro promozioni, mi piacerebbe quindi aspettare la situazione giusta»