Brutto momento per Hakan Sukur, ex attaccante turco che ha vestito le maglie di Torino, Inter e Parma. A causa dei contrasti con il presidente turco Erdogan, è stato costretto ad emigrare negli Stati Uniti. Il suo lavoro? Autista Uber e venditore di libri. In un duro sfogo alla Welt am Sonntag, respinge al mittente: «Mi ha tolto tutto. Golpe? Quale sarebbe stato il mio ruolo? Nessuno è in grado di spiegarlo. Ho sempre fatto cose legali. Non sono un traditore o un terrorista. Sono un nemico del governo, ma non dello Stato o della nazione, amo il mio Paese. Grazie al partito era aumentata la mia popolarità, poi ricevevo continue minacce e hanno lanciato bombe nella boutique di mia moglie, i miei figli sono stati molestati per strada. Mio padre è stato incarcerato e tutti i beni confiscati. Erdogan torna alla democrazia, alla giustizia e ai diritti umani. Interessati dei problemi della gente».