Il Palermo del Davide Ballardini-bis fa 8 punti su 15. Con due vittorie, altrettanti pareggi ed una sconfitta dal ritorno del tecnico ravennate, i rosanero vedono finalmente quella salvezza che fino a poche settimane fa sembrava impossibile da raggiungere. Il pari conquistato questo pomeriggio sul campo della Fiorentina, complice la contemporanea disfatta casalinga del Carpi contro la Lazio, ha permesso infatti ai siciliani di salire a quota 36 lunghezze e non solo. Il punto di oggi era quello che serviva per superare in classifica gli emiliani, rimasti fermi a 35, e riprendersi quel quartultimo posto che vuol dire ancora serie A.
Sul piano delle emozioni e della prestazione, la partita offerta dal Palermo sul terreno di gioco dello stadio “Artemio Franchi” è stata ben lontana dalle ultime due gare contro Frosinone e Sampdoria, ma poco importa. Il campionato sta per volgere al termine, l’unica cosa da fare era non tornare a casa a mani vuote e così è stato. E quindi chi se ne frega se Tatarusanu oggi è stato solamente uno spettatore non pagante. Chi se ne frega se non è arrivato il tanto acclamato gol dell’ex Alberto Gilardino. Sorrentino e compagni hanno comunque compiuto una mezza impresa.
Non che la Fiorentina dal canto suo abbia fatto chissà che per conquistare l’intera posta in palio. I viola visti oggi pomeriggio erano infatti ben lontani da quelli che nel girone di andata hanno letteralmente asfaltato il Palermo in quel del “Renzo Barbera”. Ma, a questo punto del torneo, che importa? Quel che è certo, è che anche sul campo dei toscani i rosanero hanno raccolto quanto meritavano. Né più, né meno. Questo è quello che conta a 90’ dalla fine della stagione 2015/16 di serie A.
Un campionato dannato, fatto di tanti bassi ed altrettanti ribaltoni in panchina. Fatta di troppe delusioni e poche, pochissime gioie. Gioie che, insieme alle speranze, il Palermo sta cinicamente riservando in questo gran finale. Cinicamente, sì. Perché “alla faccia” della salvezza conquistata con diverse giornate d’anticipo nella passata stagione, quest’anno i rosanero terranno viva l’attenzione di tifosi e addetti ai lavori fino all’ultimo secondo. Ovvero fin quando non verrà fischiato il triplice fischio di Palermo-Hellas Verona (in programma al “Renzo Barbera” domenica prossima) e di Udinese-Carpi. Si preannuncia dunque un finale da brividi ed il bello del calcio, in fondo, è anche questo. Mai come oggi i rosanero sono padroni del proprio destino, il tempo degli inseguimenti è finito.