L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo che ha incantato in Coppa Italia nonostante l’emergenza in panchina.
Si può vincere anche se l’allenatore ha dato le dimissioni a quattro giorni dal primo impegno ufficiale della stagione. Il Palermo, visto in Coppa Italia, ne é la conferma, invertendo un problema in un propellente per il raggiungimento del risultato. Non è una novità in casa rosanero: nel 2016 i siciliani vinsero in casa del Verona, nonostante avessero decretato la rottura con Ballardini, virtualmente in panchina, che dopo quella gara venne esonerato, tranne poi tornare e conquistare la salvezza in Serie A nelle ultime giornate. Una squadra, data per sfilacciata e sotto shock per l’addio del tecnico simbolo della promozione in Serie B, l’altra sera contro la Reggiana ha trovato la spinta all’interno dello zoccolo duro e nei quasi 15 mila del Barbera, in una serata torrida di agosto.
Spinta Un paradosso, quello del risultato e della nutrita presenza allo stadio, che si regge sulla passione rinata in città, alimentata dal ritorno nel calcio che conta e corroborata dall’arrivo del City Football Group che ha portato l’entusiasmo alle stelle, come dimostrano gli oltre 9 mila abbonamenti venduti finora. Palermo è tornata a spingere per i propri colori, indipendente da problematiche contingenti dell’ultimo minuto, come l’addio improvviso di un allenatore e la mancanza ancora di quello nuovo, perché i progetti della holding dello sceicco Mansour, nonostante non prevedano un ritorno immediato in Serie A, sono stati sposati con grande sostegno. Si può anche metabolizzare la rottura con l’uomo diventato il simbolo di un’impresa, come Silvio Baldini, e appoggiare una formazione guidata dal tecnico della Primavera (Di Benedetto), che ha gestito tutto con la lucidità che non ti aspetti da un esordiente, con lo stesso trasporto. Il tecnico dei baby resterà ancora in sella per tutta la settimana e a questo punto anche per l’altro turno di Coppa Italia, che vedrà i rosanero confrontarsi con il Torino.