Papà Lo Faso: «Vi racconto quando ho capito che Simone in campo faceva la differenza»
«Simone non era monello, ma non stava mai fermo. Quando finiva di giocare e tornava a casa riattaccava subito con il pallone: le porte delle stanze si trasformavano in quelle di un campo di calcio e se qualche volta gli toglievamo la palla lui prendeva nastro adesivo e giornali, li appallottolava e ricominciava a giocare. Il giorno della prima comunione di suo fratello Daniele il fotografo non è riuscito a fargli lasciare la palla nemmeno per un secondo. Simone aveva otto anni, lo lasciavo al volo davanti al cancello raccomandandogli solamente di divertirsi. Un giorno mi chiese di accompagnarlo in via Resuttana dove era in programma una partita. Calcio d’inizio alle 16:00 ma alle 16:15 eravamo ancora in macchina nel traffico. Simone era già pronto con il completino e scalpitava. Quando siamo arrivati al campo è schizzato via dalla macchina e il suo allenatore lo ha fatto entrare in campo. La sua squadra perdeva 4-0 ma quando entrò realizzò cinque gol. Da quella volta non mi sono più perso una sua partita».Queste le parole del padre dell’attaccante della Fiorentina Simone Lo Faso, Carmelo, riportate dal sito del noto esperto di mercato Gianluca Di Marzio.