L’immagine del presidente del PAOK Salonicco in campo con una pistola nascosta nella fondina dietro la schiena ha fatto il giro del mondo e provocato la sospensione del campionato greco, un mandato d’arresto e la minaccia della FIFA di sospendere la Grecia dalle manifestazioni internazionali. Ora però il presidente ha voluto spiegare il motivo per la quale è entrato in campo e l’ha fatto tramite una lettera:
“Mi scuso per quello che è successo, con tutti i fans del PAOK, i tifosi in Grecia e nel resto del mondo. È chiaro non avevo diritto di scendere in campo in quel modo. La mia reazione emotiva si deve alla situazione negativa che regna nel calcio greco ultimamente e a tutti gli eventi inammissibili avvenuti poco prima della fine della partita tra PAOK e AEK. Il mio comportamento era attuo a proteggere decine di migliaia di fans del PAOK evitando provocazioni, scontri o possibili vittime umane: non ho minacciato nessuno, non volevo interferire con la squadra avversaria o con gli arbitri. Credetemi. Sfortunatamente, io, la mia famiglia e i colleghi siamo ostaggio di un calcio malato. Sto combattendo e continuerò a combattere nonostante gli attacchi ricevuti. Spero di vedere arbitri onorevoli in tutte le partite, in modo che i tifosi siano vinti negli stadi e non nelle aule di tribunale. Ancora una volta mi scuso”.