L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e le riserve in panchina.
Con il ritiro che si avvia verso la fase conclusiva diventano sempre più definite le gerarchie di Corini per il Palermo che verrà: l’acquisto di diversi pezzi pregiati servirà proprio a dare quel salto di qualità che è mancato l’anno scorso, con i rosi che pur avendo terminato nella colonna sinistra della classifica e centrato la salvezza con due turni d’anticipo sono stati in grado di raggiungere i play-off, pur andandovi vicinissimi.
Una delle ragioni del mancato traguardo riguarda sicuramente l’apporto non sufficiente da parte della panchina: nonostante questa sia stata potenziata a gennaio con l’acquisto di giocatori di esperienza in cadetteria come Tutino (poi promosso a titolare da fine marzo) e Masciangelo, le riserve hanno avuto più d’una difficoltà a incidere a partita in corso o se chiamate da Corini a sostituire un titolare infortunato o squalificato.
Il dato complessivo dei gol dalla panchina è impietoso: ne sono arrivati appena cinque di cui uno solo nel girone d’andata; inoltre, l’inquietante zero alla voce gol segnati dal Palermo nei secondi tempi nelle ultime cinque partite (contro sette gol nei primi tempi) è un segno ulteriore della scrematura tra titolari e riserve, proprio quando sarebbe servito uno sforzo extra da parte di tutti. Rispetto allo scorso campionato ci sarà però una differenza sostanziale: a essere chiamati a trascinare dalla panchina saranno, nella maggior parte dei casi, giocatori non muovi ma confermati, tutti con l’obiettivo di ritagliarsi uno spazio importante nel Palermo e di contribuire a guidarlo verso l’obiettivo Serie A.