Palumbo: «A Palermo non mi sono comportato da professionista. Ricordo la mia fuga in Germania…»
Intervenuto ai microfoni de “Il Giornale di Sicilia” l’ex rosanero Vincenzo Palumbo, ripercorre la sua esperienza al Palermo, non proprio rosa e fiori. Ecco quanto raccontato: «A Palermo non mi sono comportato da professionista. Con Mutti giocavo poco e invece di aumentare il mio impegno sul campo ho pensato solo a uscire e divertirmi, reagendo nella maniera più sbagliata. Ricordo anche l’episodio della mia fuga in Germania per stare al fianco di mio fratello. Ho gestito malissimo quella situazione, nella quale avrei dovuto usare di più la testa. Se avessi avuto la maturità che possiedo oggi, avrei sicuramente fatto un altro tipo di carriera. Squalifica per utilizzo di sostanze stupefacenti? Anche se poi tutto terminò con la mia assoluzione in sede penale e la conseguente riduzione a sei mesi della squalifica, originariamente fissata a due anni. Questo rappresenta certamente un grosso neo nella mia carriera e in generale nella mia vita. Soffrivo il fatto di essere ai margini della squadra ed è emersa tutta la mia fragilità, che mi ha portato a frequentare amicizie sbagliate. Onestamente mi sono sentito un po’ trascurato dalla società, mentre la gente di Palermo è stata eccezionale. Oggi vivo in questa città e sento ancora l’affetto del popolo rosanero, che nonostante tutto mi ha accettato e capito».