Pallotta vuole il Palermo. Ma non è l’unico, le ultime
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul futuro societario del Palermo con un nuovo pretendente per il club, James Pallotta.
Una vera e propria manifestazione di interesse, quella espressa dalla società con sede nel Massachusetts. Situazioni che risalgono ormai a più di due mesi fa, quando per il Palermo erano in piedi altre trattative, apparentemente in fase di chiusura all’epoca dei primi contatti con il Raptor Group. La risposta ottenuta dagli americani è stata un rinvio, in attesa di dare una va[1] lutazione definitiva ad altre proposte, nel giro di una decina di giorni.
Giunti a metà dicembre, però, esiti non se ne sono ancora visti. La società, formalmente, resta in vendita, considerando anche l’uscita di scena di uno dei soci (Di Piazza, che deteneva il 40% della controllante Hera Hora) e le dimissioni del padre di Mirri, Daniele, dalla carica di presidente della suddetta controllante, dopo la mancata liquidazione della stessa. Inoltre, a giugno, Mirri jr ha riferito all’associazione AmiciRosanero, detentrice di una quota minoritaria del club, di non essere disposto a versare altri soldi nella società: «No, io no sicuramente. Noi abbiamo rispettato l’impegno, noi, Di Piazza e Damir abbiamo messo 15 milioni».
A sei mesi da quelle dichiarazioni, non è cambiato granché dal punto di vista societario. C’è però un mercato di riparazione alle porte e il Palermo, impegnato nella rincorsa alla Serie B (diretta o tramite play-off), potrebbe necessitare di investimenti. Poi bisognerà iniziare a pianificare il futuro, ma stando a quelle parole, non con capitali provenienti dall’attuale proprietà, a meno che non ci sia stato un cambio di rotta sulle intenzioni per il futuro. E sullo sfondo, restano le trattative per la cessione, tra proposte già valutate e altre ancora in stand-by. Pallotta, in questo scenario, resta uno dei soggetti che ha manifestato il proprio interesse per il Palermo. Non l’unico club italiano su cui ha raccolto informazioni, dato che notizie delle scorse settimane lo hanno accostato pure all’Inter. Di certo, dopo aver chiuso l’esperienza alla Roma, ha voglia di tornare a investire nel calcio italiano. Dopo aver venduto la società capitolina a Friedkin, inoltre, il ramo sportivo di Raptor Group ha ceduto pure la propria quota dei Boston Celtics, franchigia Nba della quale deteneva l’8%