L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui punti persi dal Palermo tra pari, rigori falliti e Var.
Questione di centimetri, ma anche di sfortuna. I pali hanno tolto al Palermo nove punti, di cui almeno tre quasi garantiti, dato che i rosa li hanno colpiti a tempo praticamente scaduto. Quello di Segre col Como sarà pure arrivato in avvio di gara, ma è l’ennesimo legno di una stagione in cui il confine tra dentro e fuori si fa sempre più labile. Differenze che incidono, tanto quanto gli errori dal dischetto o le chiamate del Var. Episodi, si, però nel computo di un’intera stagione diventano pesanti. E nel caso del Palermo, già lo sono nel girone d’andata, con ancora tre partite da disputare prima di arrivare al giro di boa.
Partendo da pali e traverse, sono già sei quelle colpite dai rosa, sette col dubbio mai realmente fugato dalle telecamere sulla conclusione di Vido contro il Sùdtirol. Poco importa, però, perché sulla respinta del portiere tirolese, al di là del fatto che sia stato aiutato o meno dal palo, il legno è stato poi colpito da Di Mariano, sempre sul prosieguo dell’azione. E in precedenza, sempre nella ripresa (con gli ospiti già in vantaggio), la traversa ha detto di «no» a Soleri. Due occasioni nitide che con un po’ più di fortuna avrebbero potuto portare il conto dei punti da zero a tre. Almeno a uno, contando solo la chance in pieno recupero con protagonisti Vido e Di Mariano. Stessa cosa per Palermo-Pisa: da 3-1 a 3.3, si, ma nei minuti finali il pallone che sè fermato sul palo dopo il colpo di testa di Vido avrebbe potuto regalare ai rosa un successo di importanza capitale. Altri due punti mancanti, per quanto ci sia da recriminare più sull’incapacità di mantenere il vantaggio, che sulla sfortuna.