Nuovo appuntamento con la rubrica “Il Palermo visto dai tifosi” targata Ilovepalermocalcio. Oggi parola a Luca Marino, da anni tifoso del Palermo, che ha commentato ai nostri microfoni la situazione dei rosanero. Ecco le sue parole:
Il Palermo è reduce dalla pesante sconfitta contro la Juventus, come hai visto la squadra?
«Oggettivamente fare punti con una squadra come la Juventus, peraltro in trasferta, era difficile. Tuttavia, secondo me, la squadra è stata troppo spesso in balia degli avversari concedendo numerosissime occasioni da rete per una serie di innumerevoli errori individuali, alcuni dei quali evitabili come in occasione del gol del 4-0. Difesa e centrocampo non si stanno dimostrando all’altezza della categoria e ancora una volta hanno mostrato i loro limiti tecnico-tattici; inoltre l’atteggiamento troppo passivo e rinunciatario hanno portato Nestorovski, unica nota lieta della stagione a mio avviso, a non potere dimostrare il suo valore non essendo stato servito in nessuna occasione. Unica magra consolazione è stato il gol di Chochev che ha interrotto l’imbattibilità della squadra bianconera».
Diego Lopez ha ottenuto 4 punti da quando siede sulla panchina dei rosanero. Come giudichi il suo operato?
«Fino a questo momento il mister, escludendo le partite contro la Juventus e l’Atalanta, ha fatto discretamente bene cercando di trarre il massimo dagli elementi a disposizione, nonostante, come già detto in precedenza, la squadra mostra numerose carenze. Speriamo che dalla prossima partita contro la Sampdoria si riveda quell’impegno, ardore agonistico e voglia di lottare che ha contraddistinto la squadra nelle prime due partite in cui il mister uruguaiano si è seduto sulla panchina rosanero».
I tifosi hanno deciso di disertare lo stadio come segno di protesta contro la società. Pensi che sia il modo giusto per farsi sentire?
«Rispetto a quello che si sente in altre piazze ritengo che disertare lo stadio sia una protesta sensata e civile ed un ottimo modo per esprimere il proprio dissenso nei confronti di una società che quest’anno, ancor di più degli anni passati, si sta dimostrando assente e quasi priva di ogni attenzione per la piazza palermitana. Ovviamente c’è l’altro lato della medaglia, in quanto lo stadio vuoto non potrà dare l’apporto necessario alla squadra nel difficile compito di rimontare lo svantaggio in classifica; anche se, ribadisco, una maniera per esprimere il proprio dissenso nei confronti del Presidente e della società in generale».
Sei favorevole alla cessione del club da parte di Zamparini ad una cordata americana?
«Dato l’evidente stato di disimpegno da parte di Zamparini credo che un cambio al vertice sia necessario per tentare di portare nuova linfa, stimoli e motivazioni ad una società in questo stato precario. Tuttavia non conosco la portata finanziaria del gruppo americano, se abbia le potenzialità economiche e soprattutto se abbia voglia di riportare la squadra ai vecchi albori. Secondo il mio punto di vista se si riuscisse a vendere ad una cordata di imprenditori locali sarebbe una buona soluzione che magari riavvicinerebbe la gente alla squadra e a riempire nuovamente il Barbera».
Il calciatore che ha vestito i colori rosanero che rimpiangi di più?
«Per la carriera che sta avendo sicuramente Cavani, un bomber impressionante, che purtroppo nella nostra squadra non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale. Però mi vengono alla mente dei bellissimi ricordi ripensando ad Amauri e Pastore, due giocatori straordinari, che hanno fatto sognare tutta la piazza con le loro giocate strabilianti».
Come è nata la tua passione per i colori rosanero?
«La passione è nata una sera di agosto del 2002 quando fui portato ad assistere alla partita di Coppa Italia Palermo-Taranto, terminata con il punteggio di 4-0 per i rosanero con un gol di fondoschiena di Pippo Maniero. Ricordo le curve piene e colorate, i cori, l’entusiasmo contagioso delle persone più grandi sedute vicino a me. Ricordo ancora che sono uscito dallo stadio carico di emozioni positive e con gli occhi pieni di gioia e decisi che da quel momento il rosa e il nero sarebbero stati i colori della mia passione».
Pensi che in questa stagione il Palermo riuscirà a conquistare la salvezza o sarà la volta di tornare in B?
«Con gli occhi del tifoso spero, ovviamente, in una cavalcata che ci porti alla salvezza a maggio; ma oggettivamente, come già detto, la squadra presenta parecchi problemi che sembrano insormontabili in 3 mesi di campionato. Bisognerebbe sperare di inanellare una serie di risultati positivi sperando al contempo che chi ci sta sopra in classifica rallenti drasticamente la corsa verso la salvezza».