L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’imminente cessione del Palermo al City Group.
Nella galassia del City Football Group sta per entrare anche il Palermo. È in orbita, ormai, il club rosanero. Si tratta solo di attendere l’ufficialità, il deposito dell’atto notarile, per formalizzare l’ingresso dello sceicco Mansur nel calcio italiano. La prossima settimana sono attese ulteriori «visite» in città, dopo quelle di Marwood a maggio e di altri tre emissari (Gigliani, De Montauzon e Zavagno) per la finale play-off col Padova. Poi, scatterà il countdown, che renderà il Palermo l’undicesimo club del network controllato dall’Abu Dhabi United Group.
In Europa, troviamo già gli spagnoli del Girona, i francesi del Troyes e i belgi del Lommel. Poi, in giro per il mondo: New York City FC negli Usa, Melbourne City in Australia, Montevideo City Torque in Uruguay, Mumbay City in India, Schuan Juniu in Cina e Yokohama F. Marinos in Giappone, a cui aggiungere i partner Bolivar in Bolivia e Vannes in Francia. Ma come lavora, almeno nel calcio europeo, questo network di «satelliti»? Nel Girona, la struttura dirigenziale è legata alla precedente gestione. Il presidente, l’ex calciatore Delfi Geli, ha assunto la carica nel 2015, due anni prima che il City Football Group rilevasse la maggioranza delle quote. Sempre dal 2015, inoltre, è presente il direttore generale Ignasi Mas-Bagà, mentre il direttore sportivo Quique Carcel ha una scrivania negli uffici del «Montilivi» addirittura dal 2014. Se uno leggesse i nomi dell’organigramma della stagione che ha preceduto l’ingresso dei finanziatori emiratini, non troverebbe alcuna differenza. È però nei posti di comando che sono stati inseriti gli uomini di fiducia del gruppo: Pere Guardiola (fratello di Pep) come presidente del consiglio di amministrazione e Diego Gigliani (il manager venuto a Palermo per la finale play-off) come vicepresidente.
Diversa, invece, la gestione del Troyes. Il presidente è l’inglese Simon Cliff, presente anche nel consiglio di amministrazione del Girona, poi affiancato nel 2021 dal francese Aymeric Magne nel ruolo di presidente esecutivo e direttore generale. Ma il club, a differenza del Girona (dove il 35% delle quote è in mano al boliviano Marcelo Claure), è interamente sotto il controllo del City Football Group. Uno scenario che non si rifletterebbe a Palermo, dove Mirri resterà con una quota di minoranza (circa il 20%, senza dimenticare che una piccola quota appartiene anche all’associazione Amici Rosanero).
Per quanto riguarda il Lommel, il presidente è una vecchia gloria della squadra belga (Harm van Veldhoven, un passato da capocannoniere di seconda divisione e da tecnico dello stesso Lommel), ma l’amministratore delegato è l’inglese Mike Green, che per oltre sedici anni ha lavorato al Manchester City. Gli uomini di fiducia, quindi, un posto lo trovano sempre. Quanto basta per dare ormai prossima alla conclusione l’esperienza di Sagramola nel Palermo, tanto più con l’arrivo in Sicilia di Giovanni Gardini. In questi giorni «rimbalzano» anche nomi di possibili dirigenti dell’area tecnica, vicini allo stesso Gardini, ma le ipotesi che portano a Zamuner (ex ds della Spal) e De Franceschi non sono le sole ad essere oggetto di valutazione. Perché il lavoro col settore giovanile di Leandro Rinaudo, oltre ad essere stato più volte lodato dalla proprietà uscente, è stato apprezzato dagli emissari del City Football Group giunti a Palermo nei giorni scorsi. Specialmente da Luciano Zavagno, lo scout della holding che lavora per lo più tra America Latina e Stati Uniti, dove si trova un altro club del gruppo, il New York City FC. Non è da escludere che Zavagno possa fare per il Palermo lo stesso tipo di lavoro, con Rinaudo alla base.
Anche perché, sul mercato, si agirà in simbiosi con la casa madre. Il Girona, quest’anno, ha avuto tre giocatori di proprietà del City (Sarmiento, Moreno e Bustos), idem per il Troyes (Kaboré, Sandler e Roberts). Parecchi, invece, quelli finiti a Lommel: Aminu, Agyepong, Arzani, Diego Rosa, Aguilar e Fiermarin, mentre nella stagione precedente sono stati «parcheggiati» in Belgio anche Grimshaw e il talento colombiano Marlos Moreno, acquistato dai «Citizens» nel 2016 per circa 5 milioni. Un acquisto che ancora non ha trovato la sua dimensione, ma il network serve anche a far crescere i talenti. Quelli che il Palermo attende per puntare alla risalita verso la A.