L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul nuovo Palermo targato City Group.
Se Ferran Soriano, che 10 anni fa ha costruito la multinazionale del City Group, passeggia sul prato del “Barbera” con la sciarpa del Palermo e dice che nel futuro dei rosa c’è la serie A e un centro sportivo come a New York, significa che è stato compiuto un miracolo. E allora si capisce perché, ieri, Dario Mirri, seduto, dietro al cartellone dove l’aquila rosanero guarda già il logo bianco-azzurro del City, a stento, ha trattenuto commozione: «Sono orgoglioso, sono commosso, sono felice di avere potuto mettere il Palermo nelle mani migliori – ha detto il presidente tifoso, accanto ai vertici del Manchester City, che si sono presentati alla città – Il Palermo è stato messo in sicurezza, si apre una nuova era».
Ma il futuro della città che adesso – per parafrasare lo slogan di Ferruccio Barbera – “vede rosa”, lo ha tracciato il supermanager sbarcato catalano. Quel Soriano che guida la galassia dello sceicco Mansour: «Conosciamo la storia del club e della città e vogliamo riportare con lavoro e pazienza il club dove merita, cioè in serie A – ha detto in ottimo italiano l’amministratore delegato del City Group – ma serve davvero tanto lavoro. Il nostro obiettivo per la prossima stagione è consolidare la squadra in serie B». Quello che è successo al “Barbera”, alle 11 del mattino del 4 luglio del 2022, una data segnata in rosso nel calendario rosanero, è la cronaca dello sbarco dei marziani. “City Football Group Acquires Majority Stake in Palermo FC”, si legge sul sito ufficiale del Cfg. “Cfg acquisisce le quote di maggioranza del Palermo”. Dove appena tre anni fa si officiava la rinascita in serie D di un club fallito, i “Citizens” hanno messo le radici con un’operazione da 10,4 milioni per rilevare l’80 per cento del club. E hanno annunciato che «il futuro del Palermo è al sicuro per i prossimi 5-10-25 anni».