L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla città vestita di rosanero la per finale che vale la B.
È un momento in cui la Palermo calcistica vive la Lega Pro – e la possibile serie B – solamente come una casualità. Gli oltre trentamila spettatori accorsi allo stadio, già a partire dagli ottavi dei play-off, non si vedevano dai tempi della serie A. Oltre alla passione della città, c’è anche un riconoscimento dall’esterno: gli occhi del mondo sono rivolti al club rosanero, con l’interesse dei proprietari del Manchester City, mentre l’ultima novità è che la finale con il Padova verrà trasmessa in chiaro addirittura su Rai 2 (alle 21.15) ed è difficile ricordare negli ultimi anni un precedente simile per una partita di serie C.
La tifoseria risponde con entusiasmo non solo sugli spalti ma lo manifesta anche nella vita quotidiana. Palermo si è riempita infatti di cartoncini colorati di rosa e nero nei vari quartieri e l’ultima volta accadde per la promozione in serie A del 2004. È stata la Curva Nord 12 a lanciare l’iniziativa qualche settimana fa, invitando i tifosi a «non aspettare che si avveri il sogno ma di viverlo in prima persona». Va precisato, però, che le due operazioni non sono paragonabili. Nel 2004, Palermo ritrovava la massima categoria dopo trentadue anni di assenza e si colorò spontaneamente e interamente, tanto che risultava davvero arduo trovare una zona priva del tipico rosanero. Oggi non è così, ma ciò che sta accadendo supera molte città italiane, comprese alcune che attualmente militano perfino nell’attuale serie A.
In questo caso, l’iniziativa è perlopiù legata ai singoli quartieri popolari, il cuore pulsante del tifo. Alla Noce, la piazza è stata circondata da cartoncini in ogni angolo, alcuni con l’incitamento “Forza Palermo”. «Sono stati messi alcuni giorni fa. Sta bene così e io, onestamente, non li toglierei più», dice un cliente uscito dal negozio di ferramenta. Più in là si nota anche uno striscione appeso con scritto “Palermo ti amo” e il logo della vecchia società fallita, l’Us Città di Palermo. La vera analogia con il 2004 è forse questa, infatti i vessilli risalgono tutti a quell’epoca e sono stati tirati fuori dai cassetti, compresa una bandiera appesa in balcone alla Zisa con scritto “Andiamoci”, con la lettera “A” maiuscola. La squadra di Baldini sta invece lottando per la serie B ma per i tifosi non sembra esserci differenza. E i numeri – 35mila con la Feralpisalò che forse verranno sorpassati domenica – lo confermano. Sempre alla Zisa, due uomini parlano – uno dalla strada e l’altro dal balcone – discutendo proprio dei biglietti per la finale e riguardo le possibili code che si verranno a creare (do[1]po la vendita riservata agli abbonati, con oltre quattromila tagliandi staccati, oggi parte quella libera ed è probabile che vadano esauriti nel giro di 24 ore).