L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un’intervista a Francesco Di Mariano il quale si è espresso su vari temi.
Lei, però, non ha ancora segnato in una squadra che ha portato in gol 15 diversi calciatori. «Ho sempre fatto 5 o 6 reti all’anno, poi ci sono stagioni in cui le cose vanno meno bene. Ma non è una cosa che mi fa stare male, nel mio ruolo bado ad altri aspetti, valuto l’aiuto o l’equilibrio che posso dare alla squadra, spesso cerco la giocata giusta per creare superiorità numerica. Vengo da un anno e mezzo particolare, nella scorsa stagione ho giocato 4 mesi col menisco lesionato, poi ho deciso di operarmi e quest’anno mi sono portato dietro un po’ di scorie e di infortuni muscolari, superate solo adesso. E’ vero che nella mia carriera il gol è stato un piccolo limite, ma sono un attaccante generoso e a volte arrivo poco lucido davanti la porta. Ma la stagione ha ancora molto da dire, spero di arrivare a fine anno con qualche gol, magari utile a ottenere, insieme ai compagni, la vittoria cui tutti teniamo».
Eppure Di Mariano esplose facendo tanti gol con Zenga allenatore. «Allora giocai anche da prima punta con compiti diversi, mi veniva lasciata più libertà. Ogni allenatore mi ha dato tanto, penso a quelli con cui sono andato in A, Zanetti che mi volle confermare e Baroni a Lecce. Ricetta promozione? Ogni annata è diversa, le doti principali restano equilibrio e coesione e spesso conta anche la fortuna. Col Lecce facemmo una stagione sulle montagna russe, sembrava fatta ma alla penultima giornata perdemmo col Vicenza e ci siamo ritrovati a giocarci tutto all’ultima partita».