Palermo vergognoso, ma la colpa è di tutti. Non cercate i colpevoli, ma le vere soluzioni

Contro l’Atalanta, dopo l’ennesimo terremoto che ha colpito Palermo negli ultimi giorni tra eliminazione clamorosa in Tim Cup contro l’Alessandria e la decisione di mettere fuori rosa uomini spogliatoio come Maresca, Rigoni e Daprelà, era difficile aspettarsi un risultato positivo. E di fatti non è arrivato. Ma la sconfitta contro i bergamaschi e soprattutto l’ennesima prestazione deludente della squadra, ha innalzato ulteriormente l’intensità nella scala Richter del sisma che ogni giorno sta radendo al suolo l’ambiente rosanero.

Il gruppo allenato da Ballardini, contro i nerazzurri, era chiamato ad un nuovo atto di forza, all’ennesima dimostrazione che questa squadra non è morta, che non è una compagnia di “brocchi”. Ciò che è emerso, però, è ancora una volta la pochezza in concretezza, determinazione e voglia di fare dei giocatori rosanero. E’ inevitabile, adesso, la messa in discussione del tecnico ravennate, arrivato meno di un mese fa e già pronto a fare le valigie per fare spazio, nuovamente, all’esonerato Iachini. Due sconfitte ed un pareggio, una esclusione dalla Coppa Italia per mano di una compagine di Lega Pro ed un gioco che non ha mostrato alcun miglioramento rispetto alla precedente gestione lasciano presagire nuovi ribaltoni in casa Palermo. Stasera, a casa del presidente Zamparini, si deciderà il futuro dell’allenatore, che coincide con quello della squadra del capoluogo siciliano, oggi ad un solo punto sopra la zona retrocessione. Ma la colpa è di Ballardini? Ed in passato era di Iachini?

Puntare il dito contro allenatori, giocatori, società, presidente, tifosi, stampa, arbitri o sfortuna serve veramente a poco in questo momento. La colpa è di tutti, nessuno escluso. La dirigenza rosanero, obiettivamente, ha operato male in estate, portando avanti una campagna acquisti al di sotto delle aspettative ed incompleta. I risultati lo stanno palesando. Iachini, allo stesso tempo, avrebbe dovuto sbracciarsi e cercare le giuste soluzioni per far rendere al meglio la squadra messa a sua disposizione. I giocatori avrebbero dovuto impegnarsi più di quanto fatto fino ad ora, pensando maggiormente al calcio giocato piuttosto che al fare polemica. I supporters, infine, avrebbero dovuto sostenere di più, soprattutto in casa, una formazione in difficoltà facendo valere come in passato il fattore “Barbera”. Ballardini, in tutto questo, è vittima, essendosi ritrovato in un caos nel quale lui, purtroppo, può fare poco o nulla. Ed adesso è probabile che proprio lui possa essere il nuovo capro espiatorio.

Il 2015 è ormai in chiusura e tra circa un mese inizierà la sessione invernale di calciomercato. In attesa di questa, il Palermo è chiamato a tirare fuori l’orgoglio e a dimostrare che questa non è una squadra da retrocessione. Sabato prossimo lo scontro diretto con il Frosinone e, una settimana dopo, quello contro il Verona al “Bentegodi”, decreteranno di che pasta sono fatti i rosanero. Bisogna tornare a vincere, non importa come, conta solo il risultato finale. Poi, sarà compito della dirigenza rinforzare la rosa con gli innesti veramente utili, con giocatori capaci di dare un contributo alla causa fin da subito. Ed infine, che torni subito la serenità attorno all’ambiente: c’è già fin troppa tensione nello spogliatoio. Contro i ciociari serve un “Barbera” nuovamente dodicesimo uomo in campo. Aiutiamoci tutti l’un l’altro ad uscire da questa situazione e forse, finalmente, il colore rosa ritornerà a predominare sul nero