L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul 20enne ucciso a Balestrate.
La domanda che continua a risuonare con un’eco assordante tra le strade di Balestrate e Partinico, tra i
palazzi delle istituzioni e tra gli inquirenti è solo una: perché Francesco Bacchi è stato ucciso? Tutto ruota attorno alla ricerca del movente dell’ennesimo episodio di violenza che ha insanguinato quella che doveva essere una semplice serata di divertimento.
Qualche risposta in più potrebbe arrivare oggi alle 13 durante l’udienza di convalida del fermo di Andrea Cangemi, accusato di rissa aggravata e omicidio preterintenzionale, disposta dal gip Claudio Emanuele Bencivinni. L’autopsia che si terrà domani alle 14.30, dopo che la procura nominerà i consulenti legali, chiarirà cosa ha ucciso Bacchi e cioè se il ventenne è morto a causa del colpo infertogli da Cangemi oppure se a causare la morte sia stata la violenza con cui Bacchi ha sbattuto la testa per terra a seguito del calcio ricevuto.
«Una notte di ordinaria follia» Le sequenze drammatiche di «una notte di ordinaria follia», così come l’ha definita l’avvocato difensore di Cangemi, Bartolomeo Parrino, sono raccontate dalle telecamere di sorveglianza di via Palermo, a Balestrate, che si trovano sulla strada davanti la discoteca Medusa. Un omicidio filmato praticamente in presa diretta. Ma cosa ha raccontato Cangemi agli inquirenti? Secondo la sua versione, intorno alle 3 di domenica, sarebbe uscito dal locale per tornare a casa e avrebbe incrociato un gruppo di sette giovani che lo avrebbero spintonato. Sotto inchiesta per rissa aggravata ci sono altre cinque ragazzi di cui due minorenni. Cangemi, durante l’interrogatorio davanti ai carabinieri di Partinico, ha dichiarato di non conoscere nessuna di queste persone e di non sapere neanche cosa volessero da lui. Ma conosceva bene Bacchi. Secondo il racconto del giovane, che troverebbe conferma dalle immagini delle telecamere, il coetaneo gli avrebbe dato due schiaffi e forse un pugno.