Palermo: Valente è in gruppo, recupero Mateju. In due ancora ai box
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla situazione relativa agli infortunati.
Il Palermo recupera il primo dei suoi tre giocatori che sono si box. Nella seduta di deri, infatti, ha lavorato con il gruppo anche Valente. L’esterno d’attacco ex Carrarese era fermo dallo scorso 20 settembre per una lesione miotendinea di primo grado dell’adduttore destro e adesso è tormato a piena disposizione di Corini, che lo ha accolto a braccia aperte. Valente nelle prime tre partite di campionato era subentrato, rendendosi anche protagonista di un assist per Soleri nel 3-1 rifilato alla Reggiana. Quendo viene chiamato in causa, quindi, il classe 1991 da sempre il proprio contributo, oltre ad essere un uomo spogliatoio, considerata la sua esperienza e il farto di essere il calciatore che è da più tempo nel capoluogo siciliano, essendo arrivato nei 2020.
In gruppo anche Mateju, che negli ultimi giorni aveva lavorato a parte per recuperare del tutto da un fastidio alla caviglia rimediato nel cono della gara esterna vinta per 3-1 sul campo del Venezia in quell’occasione, il jolly difensivo ceco era stato anche costretto ad abbandonare il terreno di gioco enelle gare successive con Sudtirol e Modena aveva stretto i denti giocando l’intera gara. Mateju – tra l’altro – è uno dei calciatori più utilizzati da Corini, anche in virtù dell’assenza di alternative in grado di farlo rifiatare.
L’ex Brescia in stagione ha giocato tutti i match, compresi i 120′ in Coppa Italia contro il Cagliari e nelle gare di campionato, ad eccezione della sfida con i lagunari, è rimasto sempre in campo per 90°. Solidità, grande attenzione in fasedifensiva e ottimo senso della posizione: queste le migliori caratteristiche di Mateju. Anche se, di tanto in tanto, sì affaccia nella metà campo avversaria con quale interessante sortita 0 scario, come accaduto anche nell’ultimo match con il Modena, dove parrendo dalla sua arca a grandi falcate ha fatto salire la squadra, prima di subire un fallo da un avversario.